L'incremento del contenzioso bancario registrato negli ultimi tempi mediante l'iscrizione al ruolo di un numero sempre più considerevole di cause che gli investitori ed i risparmiatori propongono contro gli istituti di credito rendono necessario un continuo approfondimento della materia, anche in considerazione della complessità tecnica e giuridica delle questioni trattate e degli interventi normativi di settore che si sono succeduti nel tempo.
Trattandosi di cause in cui, come noto, il ruolo della consulenza tecnica assume un ruolo spesso determinante ai fini della decisione, l'interazione e la reciproca collaborazione tra il giudice e il tecnico esperto della materia costituiscono fattori determinanti ai fini della formulazione di un quesito completo, logicamente coerente ed in grado di fornire risposte di concreta applicabilità pratica.
Le suindicate criticità hanno suggerito quindi l'idea di formulare un quesito standard che tenga conto di tutte le questioni che, astrattamente, possono essere poste al Giudice in una causa che verte in tema bancario.
Il quesito di seguito pubblicato è infatti il risultato del lavoro di studio e di sintesi condotto dai giudici della sezione civile del Tribunale di Livorno, anche in collaborazione con due esperti in materia di diritto bancario iscritti all'albo dei ctu del medesimo Tribunale (prof. Gianluca Risaliti e dott.ssa Alessandra Cornelio). Hanno offerto il loro contributo anche le dott.sse Elisa Pinna e Claudia Frosini, entrambe magistrati in tirocinio mirato presso il Tribunale di Livorno.
L'aspetto innovativo e l'originalità del lavoro svolto dai magistrati del Tribunale toscano consistono nell'approccio e nel metodo utilizzato per l'elaborazione del quesito. Esso, infatti, corredato da ampie note esplicative che tengono conto anche dei più recenti arresti giurisprudenziali, analizza le potenziali questioni tecniche e giuridiche astrattamente connesse alla materia, orientando il magistrato nella formulazione del quesito da demandare al ctu a seconda della peculiarità del caso concreto e delle questioni tecniche sollevate dalle parti in ordine al rapporto bancario dedotto in giudizio.
A titolo meramente esemplificativo, rimandando per il resto ad un'approfondita analisi del quesito e delle note ad esso allegate, esso analizza tutte le possibili ipotesi che possono concretamente presentarsi in ordine alla qualificazione giuridica e all' applicabilità concreta della commissione di massimo scoperto (anche in ragione della normativa vigente ratione temporis), agli interessi usurari e al metodo di calcolo da utilizzare ai fini della verifica del superamento del tasso soglia, all'anatocismo ed anche agli aspetti connessi alla qualificazione giuridica della cosiddetta usura sopravvenuta e degli interessi moratori.
L'opportunità di adottare un quesito uniforme e condiviso è inoltre verosimilmente destinata a riverberare effetti postivi anche sul contenzioso in materia, contribuendo infatti non solo a creare maggior uniformità di approccio e di metodo nella gestione e nella decisione delle cause, ma anche ad orientare l'utente in modo consapevole nella proprie determinazioni in ordine alle scelte processuali da intraprendere.