Articoli di Luca Tescaroli
Sommario: 1.La genesi delle misure di prevenzione patrimoniali e la necessità della conservazione di tale strumento – 2. L'autonomia del procedimento di prevenzione patrimoniale - 3. Brevi cenni sui presupposti e sulle condizioni applicative della confisca di prevenzione patrimoniale - 4. Le numerose questioni aperte nella gestione dei procedimenti di misure di prevenzione - 5. Considerazioni conclusive
In più scritti questa Rivista ha espresso il suo orientamento di apertura verso un nuovo assetto che, in tema di liberazione condizionale, sostituisca alla presunzione assoluta di mancata rescissione dei legami con la criminalità organizzata, superabile solo con la collaborazione, un vaglio in concreto del giudice di sorveglianza.
Nello spirito di pluralismo e di confronto aperto che caratterizza Questione Giustizia pubblichiamo anche interventi di segno diverso, come quello odierno di Luca Tescaroli, che - dopo una ricognizione della giurisprudenza della Corte costituzionale e in vista della nuova normativa sollecitata dal giudice delle leggi – rappresenta le ragioni che stanno a fondamento del mantenimento di una disciplina ostativa rigorosa ed ancorata a presupposti certi.
Nell'anniversario della strage di Via d'Amelio
Al fine di consentirne il reinserimento sociale e di sottrare loro ed i familiari a rappresaglie spesso sanguinose , ai collaboratori di giustizia vengono attribuite nuove generalità. Ma su tali generalità vengono poi trasferite le risultanze del casellario giudiziario e del centro elaborazione dati istituito presso il Ministero dell'Interno. Con l’effetto di ostacolare le ricerche di lavoro dei collaboratori e di esporli, in caso di ordinari controlli di polizia, ad accertamenti rivelatori della loro precedente identità. Di qui l’esigenza di individuare nuove soluzioni, anche valorizzando nella prassi norme già introdotte a tutela della riservatezza delle persone ammesse a speciali misure di protezione.
Uno dei problemi più avvertiti nell’esperienza giuridica quotidiana è l’esecuzione all’estero di sequestri e confische adottati nei procedimenti di prevenzione che si svolgono nel nostro Paese. Di qui l’esigenza di una ricognizione degli strumenti giuridici utilizzabili a tal fine e di potenziare la cooperazione internazionale per impedire al crimine organizzato di sfruttare vuoti di legislazione e disarmonie dei diversi ordinamenti.
Il legislatore ha previsto la possibilità di effettuare le intercettazioni per agevolare la cattura sia dell'indagato che si sottrae alla custodia cautelare, sia del condannato che si sottrae all'esecuzione dell'ordine di carcerazione. Di qui l’esigenza di analizzare attentamente i presupposti, i limiti e le modalità di utilizzazione delle intercettazioni finalizzate alla ricerca dei latitanti.