Magistratura democratica
Magistratura e società

«Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell’IA»

di Filippo Cucuccio
Direttore generale dell’ Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito, già dirigente Bnl

La recensione al volume di Kate Crawford (Il Mulino, 2021)

Al di là del fascino o dell’inquietudine che suscita il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA), vi è una dimensione etica del fenomeno, relativamente poco esplorata e che, invece, meriterebbe attenzione e approfondimenti adeguati per le rilevanti ricadute in tema, sia di esercizio del potere sul piano privato - imprenditoriale e pubblico – governativo, sia su quello della tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.

Questo libro di Kate Crawford, docente australiana all’Università di Berkeley, cofondatrice dell’AI Now Institute presso la New York University, ricercatrice presso la Microsoft Research e, inoltre, scrittrice e compositrice musicale, sembra rispondere a questo tipo di esigenza, proponendosi di investigare il fenomeno dell’IA con metodo scientifico nei suoi aspetti di estrema concretezza, come, peraltro, rivela il titolo originario del volume: Atlas of AI Power, Politics and the Planetary Costs of Artificial Intelligence.

L’itinerario intellettuale offerto al lettore è, certamente, originale e per certi versi dissacrante, rispetto alle opinioni più diffuse e consolidate in tema di IA, stimolando riflessioni inusuali, forse scomode rispetto agli standard delle convinzioni maggiormente diffuse. Un itinerario. che rimane, comunque, coerente con il tema centrale dello sviluppo sostenibile, obiettivo, che dovrebbe indicare la via maestra del futuro del Pianeta Terra nei prossimi decenni di questo secolo.

L’articolazione del libro in 6 capitoli, preceduti da un’Introduzione e seguiti da un Epilogo, dedicato ai viaggi nello spazio da parte di magnati imprenditori, accoglie puntuali e ampie testimonianze delle logiche di un capitalismo estremo, la cui veridicità è garantita da una ricognizione condotta personalmente dall’A., con l’intento di rendere conto di alcuni impressionanti effetti negativi legati all’IA. Completano l’impianto dell’opera un prezioso corredo di precise note esplicative, capitolo per capitolo e una solida e vasta bibliografia, a conferma dell’impegno con cui la ricerca è stata condotta sul campo e del rispetto dei criteri scientifici adottati. 

Il lettore si troverà, quindi, ad esser introdotto in aspetti inusuali in tema di descrizione dell’IA, quali: il depauperamento di vaste zone del nostro Pianeta per l’estrazione massiva di minerali rari e sostanze utilizzate nei processi di IA; le forme di lavoro umano, associate allo sviluppo dell’IA, con l’utilizzo di meccanismi di brutale sfruttamento delle risorse umane all’insegna di logiche organizzative, già sperimentate nel passato, da Smith a Babbage, da Ford a Taylor e implementate, ulteriormente in negativo, nei tempi più recenti.

I successivi tre capitoli, dedicati ai dati, alla loro classificazione e all’incasellamento delle emozioni umane, mostrano quanto sono discutibili e controversi molti degli aspetti che ruotano attorno ai temi dell’acquisizione dei dati e delle immagini, nonché della rappresentazione delle emozioni umane e come risultano scarsamente difendibili sul piano etico le costruzioni teoriche che li sorreggono. Aspetti, anche questi, che costituiscono, così come quelli prima ricordati, motivi di seria inquietudine nell’ottica di un’efficace tutela dei diritti dei singoli, nel loro status di lavoratori dipendenti, o di semplici cittadini 

Le tappe finali di questo viaggio nel mondo dell’IA portano il lettore a riflettere sul ruolo cruciale svolto dagli Stati e dalle grandi organizzazioni tecnologiche private, nel segno di un esercizio del potere, francamente, fuori controllo, spesso, prevaricante i diritti dei singoli cittadini e che, comunque, tiene ben poco conto dei canoni fondamentali dell’ etica e dei principi basilari della giustizia.

Il monito finale espresso dall’A. di «scrollarsi di dosso gli incantesimi del soluzionismo tecnologico e abbracciare solidarietà alternative» è il viatico per riaffermare la necessità di un cambio di rotta nel progresso umano, in uno scenario, che dovrebbe essere dominato dalla ferma convinzione che «vi sono beni comuni che vale la pena di mantenere, mondi al di là del mercato e modi di vivere al di là delle pratiche di ottimizzazione brutali».

Non è, in definitiva, esagerato definire questo libro un autentico manifesto ideologico, finalizzato a ingenerare una maggiore consapevolezza sui pericolo di uno sviluppo tecnologico che, al di là delle ripetute dichiarazioni di intenti di esponenti politici, scienziati ed imprenditori, sembra piuttosto destinato ad imboccare il malaugurato percorso di una grave compromissione dell’equilibrio degli elementi naturali del Pianeta Terra a cui si accompagna, ahimè, un pericolo,  altrettanto serio, di una reale minaccia dei diritti personali e, persino, di alterazioni delle configurazioni di polis, che si pensava costituissero, ormai, un patrimonio inalienabile dell’umanità.

12/03/2022
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