È stato pubblicato oggi in versione provvisoria e nelle due lingue ufficiali – l’inglese e il francese – il rapporto annuale della Corte europea dei diritti dell’uomo. Vi si descrive l’attività nel 2017 della Corte nelle sue varie formazioni giudiziali, con un’analisi puntuale delle principali pronunce rese a tutela dei diritti fondamentali in Europa.
Richiamando il principio di sussidiarietà dell’intervento della Corte rispetto all’azione degli ordinamenti nazionali, viene dato particolare risalto da un lato alla quantità di decisioni prese nell’anno, in particolare all’elevatissimo numero di irricevibilità di domande (proposte per lo più da giornalisti e magistrati incarcerati) nei confronti della Turchia, e dall’altro lato alla necessità di interventi estranei alla Corte per la soluzione di problemi strutturali dei vari ordinamenti.
Sul piano quantitativo, il rapporto registra l’aumento della complessità del contenzioso pendente, che riguarda ormai per la gran parte casi di camera e dunque casi non manifestamente infondati, da definirsi con un provvedimento con motivazione ampia.
Per i casi di irricevibilità, si segnala l’introduzione nel 2017 di una motivazione standardizzata ma pubblica dei provvedimenti.
Nell’introduzione al rapporto del presidente della Corte Raimondi, si evidenzia che prosegue il dialogo con le corti nazionali e anche con la Corte di giustizia, il cui presidente peraltro è oggi ospite d’onore all'inaugurazione dell'anno giudiziario che si celebra oggi a Strasburgo.
Nella introduzione del presidente Raimondi al rapporto, infine, si segnala l’importanza della visita nell’anno alla Corte da parte del neoeletto Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.