Il 23 maggio Medel ha celebrato ad Atene il suo trentesimo anniversario: pubblichiamo di seguto la dichiarazione finale dei lavori "Solidarietà, Dignità, giustizia" (qui il testo in inglese) e il documentario "Le forces imaginantes du droit", realizzato per l'occasione.
Solidarietà, Dignità, giustizia
30° anniversario di MEDEL – Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés
Nel giugno 1985, un gruppo di magistrati europei – giudici e pubblici ministeri – fondava MEDEL -Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés, basata sulla ferma convinzione che un Europa unita non dovesse essere limitata al libero mercato, ma doveva essere basata sui diritti fondamentali e sullo Stato di diritto nelle società democratiche.
Trenta anni dopo, l’Europa è cambiata in modi che allora erano difficilmente immaginabili – sono caduti regimi totalitari, la democrazia si è diffusa, i confini si sono aperti e molti nuovi Stati membri sono entrati nell’Unione Europea. Tuttavia, la protezione e promozione dei diritti fondamentali è ancora oggi, come era allora, una battaglia continua ed essenziale, perché I progressi verso la democrazia non si sono sempre sviluppati come necessario
1. Per un’Europa costruita sulla solidarietà
Nel preambolo della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea si statuisce che “l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà” e che “il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future”.
Solidarietà non deve essere una parola senza significato - le politiche europee devono conformarsi a questi principi stabiliti dalla Carta. Pertanto, le istituzioni ed I governi europei non dovrebbero imporre agli Stati membri ed alle loro popolazioni politiche antidemocratiche che violano I diritti fondamentali – in particolare I diritti sociali conquistati dopo lunghe battaglie nel corso degli anni – o politiche che possono portare all’umiliazione di intere nazioni privandole della loro ricchezza nazionale e della speranza di costruire una vita dignitosa nel loro paese.
Le istituzioni europee non dovrebbero promuovere riduzioni degli stipendi e tagli dei benefici sociali dei lavoratori e non dovrebbero ostacolare il futuro delle giovani generazioni, rimanendo invece inerti di fronte all’uso di paradisi fiscali – alcuni all’interno dell’UE – e proteggendo le banche e le rendite finanziarie più del popolo europeo.
L’Europa ha bisogno di un "New Deal" che potrebbe strutturarsi come una garanzia giurisdizionale dei diritti sociali fondamentali.
Come MEDEL ha evidenziato nel Manifesto di Vilamoura del 2012, gli attuali problemi dell’Europa non sono nati per l’attuazione dei diritti sociali – la crisi economica non può giustificare una riconsiderazione dei benefici sociali.
2. Per un’ Europa basata sulla dignità di tutti
L’Europa deve essere un luogo di diversità culturali e libertà per tutti, indipendentemente dall’origine, nazionalità, etnia, religione, orientamento sessuale.
Le politiche europee devono contribuire attivamente alla costruzione di condizioni sociali giuste ed uguali per tutti coloro che vivono e lavorano in Europa, compresi i migranti che cercano una vita migliore ed un futuro pacifico. Le istituzioni dell’ Europa non dovrebbero continuare ad assistere passivamente alla tragedia che si spiega sulle sue coste.
Come MEDEL ha evidenziato nel 2013, lo scopo della politica europea di immigrazione non dovrebbe essere esclusivamente la sicurezza, ma soprattutto ragioni umanitarie, e ciò richiede l’adozione di regole chiare e giuste sull’immigrazione a livello europeo.
La battaglia per la dignità è una battaglia per tutta l’umanità.
3. Per un vero Spazio Comune di Giustizia
Il rispetto della democrazia e dello Stato di diritto e la protezione e promozione di un sistema giudiziario indipendente sono sempre stati tra i principali obiettivi di MEDEL. Solo con un potere giudiziario indipendente che amministri un servizio giustizia accessibile ed effettivo i diritti fondamentali dei cittadini possono essere attivamente protetti e garantiti.
Come MEDEL ha sottolineato nell’appello diffuso nel maggio 2014, il diritto a tribunali indipendenti è esso stesso un diritto fondamentale. L’Europa Unita deve essere costruita sui diritti dei cittadini, attuati da una giustizia indipendente e non dalla de-regolazione guidata dalle sole leggi di mercato.
I diritti fondamentali e le libertà democratiche saranno preservati solo con una rigida separazione tra il potere esecutivo e quello giudiziario. Tutte le misure che limitano le libertà, comprese le misure di sorveglianza ed intercettazione di dati, dovrebbero essere controllate da un giudice.
Analogamente, i giudici, e non gli arbitri, dovrebbero essere incaricati dei processi tra le società e gli Stati membri dell’Unione Europe. Il progetto del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), che stabilisce corti arbitrali in questi casi, porterebbe a sovvertire leggi democraticamente approvate e votate.
In un’Europa sempre più integrata, la mancanza di regole comuni sull’indipendenza del sistema giudiziario è una seria minaccia per i diritti dei cittadini. Il sistema giudiziario in Europa deve progredire – dalla cooperazione all’integrazione.
I magistrati europei – giudici e pubblici ministeri – sono oggi abituati ad interagire direttamente, ad applicare direttamente la legislazione europea, a seguire la giurisprudenza delle Corti Europee a Lussemburgo e Strasburgo.
Avendo raggiunto reciproca fiducia e relazioni quotidiane, è tempo di andare oltre lo schema della cooperazione tra partners, mirando ad una piena integrazione del servizio giustizia in Europa.
Regole di base comuni per garantire l’indipendenza del giudiziario, su aspetti come l’autogoverno e la responsabilità del sistema giudiziario, la nomina dei giudici, il ruolo e l‘autonomia dei pubblici ministeri, sono essenziali, così come regole comuni per l’accesso alla giustizia, dirette al livello più alto di indipendenza dei giudici e di equo accesso alla giustizia.
Solo in questo modo I cittadini europei possono essere certi che I loro diritti sono protetti in una vero spazio comune di giustizia.
Athens, 23 maggio 2015