Articoli di Questione Giustizia su pace
In occasione della Giornata mondiale della Pace, pubblichiamo un documento di grande valore, il messaggio di Papa Francesco dal titolo Intelligenza artificiale e pace, con l'augurio a tutti di un nuovo anno sereno.
Discutere dell’esistenza di un diritto individuale di renitenza rispetto ad ogni guerra di offesa può sembrare irrealistico alla luce della congiuntura storica che attraversiamo. Eppure la spontanea e vitale ripulsa della guerra, propria della grande maggioranza delle giovani generazioni, interroga oltre all’etica e alla politica, anche il diritto. Essa infatti pone le basi per smascherare l’assurdo di Stati che nelle sedi ufficiali dichiarano di volersi precludere la guerra mentre non esitano a scatenarla e per tradurre in un nuovo e fondamentale diritto umano le dichiarazioni di principio sul ripudio della guerra di offesa contenute nelle Costituzioni e nelle convenzioni internazionali. Se i detentori del potere dimostrano di non arretrare di fronte alla guerra, sono gli individui a dover rivendicare il diritto di agire con tutti i mezzi a loro disposizione. Rifiutando di essere trascinati in conflitti armati che, alla luce del diritto internazionale, sono da considerare illegittimi. Praticando ogni forma di disobbedienza possibile: l’aperta ribellione, la fuga, la richiesta di asilo in Paesi stranieri. Invocando un diritto individuale di renitenza, mai direttamente menzionato nelle leggi e nelle convenzioni, eppure iscritto nella logica del diritto internazionale sviluppatosi a partire dal secondo dopoguerra. E’ possibile che questo diritto, che oggi sembra una utopia, abbia dalla sua il futuro...
L'editoriale al n. 1/2022 di Questione Giustizia trimestrale Il diritto della guerra, le ragioni della pace
Sommario: 1. Il dovere di trattare - 2. La necessità di coinvolgere nella trattativa i paesi della Nato. Il ruolo che dovrebbero svolgere gli organi dell’Onu, convocati in seduta permanente - 3. 3. Due visioni del futuro del mondo - 4. Per una Costituzione della Terra
Le molte domande, i timori, le proposte di una protagonista della cultura e della politica che, di fronte al conflitto in atto, sollecita una riflessione sulle tante guerre degli ultimi trent’anni – Iraq, Siria, Libia, Cecenia, buon ultima Afghanistan – tutte finite nel peggiore dei modi sia per gli aggressori che per gli aggrediti e chiede una sorta di “patto tra nemici” in luogo del rafforzamento del “patto tra amici” nell’ambito della NATO.
Una guerra è brutalità, morte, sopraffazione e nessuna aggettivazione potrà mai giustificarne l’abominio. Il diritto alla difesa è un principio scolpito nell’ordinamento internazionale e non lo si può piegare alla contingenza delle opportunità. Perseguire una soluzione mediata dei conflitti è la sola strategia che la nostra civiltà e cultura ci consente di legittimare.
La logica imperiale delle grandi potenze, con i connessi strumenti di dominio (sfere di influenze, alleanze militari, corsa agli armamenti, minaccia nucleare, centralità del complesso militare-industriale…) costituisce un potenziale attentato alla pace e un permanente fattore di conflitti e di guerre.