Articoli di Questione Giustizia su upp
Problemi e prospettive dopo due anni dalla sua istituzione
Il decreto delegato n. 151/2022 del 17 ottobre 2022, entrato in vigore l’1.11.2022, ha completato la disciplina del nuovo Ufficio per il Processo già tratteggiata dalla legge delega n. 206/2021, e riafferma il valore primario dell’organizzazione nel complessivo disegno riformatore della giustizia. Sono iniziate, fin dalla presa di possesso degli addetti all’Upp nei vari uffici, le prime sperimentazioni del nuovo istituto: di ciò il contributo offre una valutazione, con particolare riferimento agli uffici delle sezioni civili della Corte di Cassazione.
Questo articolo avvia una serie di interventi per documentare alcune delle attività in corso realizzate da diverse Università presso gli Uffici giudiziari, con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione degli uffici per il processo e per fornire modelli e strumenti di supporto per la riduzione dell’arretrato e dei tempi dei procedimenti. Si tratta di interventi finanziati dal Ministero della giustizia attraverso il PON Governance e capacità istituzionale, sulla base di una articolazione del Paese in sei macro-aree territoriali.
In attesa dell’emanazione dei decreti delegati attuativi della l. 26 novembre 2011 n. 206, si è svolto, fra gli altri, un convegno organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona per un confronto sui principali temi della riforma della giustizia civile. La relazione che segue riguarda, in particolare, le prime attuazioni dell’Ufficio per il Processo.
Realizzare banche dati di giurisprudenza è uno degli obiettivi dell’ufficio per il processo, sin dalla sua prima istituzione nell’ormai lontano 2015. Oggi realizzare queste banche dati è una delle milestone del PNRR, uno degli obiettivi vincolati dei progetti organizzativi dei nuovi UPP e, dunque, un incombente con cui tutti i magistrati, ciascuno secondo le proprie funzioni e responsabilità, devono misurarsi. Per centrare l’obiettivo è opportuno focalizzarsi – prima che sulle questioni scientifiche e tecniche – sulla funzione che devono assolvere queste banche dati; e domandarsi perché, in un contesto in cui già esistono numerose raccolte di giurisprudenza, realizzate professionalmente e disponibili a tutti i magistrati, la creazione di banche dati di giurisprudenza è indicata come necessario strumento di efficienza dei nostri uffici giudiziari. Rispondere a questo interrogativo è importante per capire quali caratteristiche dovranno possedere le nuove banche dati e, di conseguenza, come potranno essere realizzate.
Dopo le analisi sviluppate per gli uffici di merito, dove l’Ufficio per il processo – pur caratterizzato dalle novità e dalle ampie risorse fornite dal PNRR per la giustizia - si avvale già di numerose sperimentazioni, occorre esaminarne l’impatto sul giudizio di legittimità, dove l’istituto rappresenta una novità, soprattutto in relazione all’impostazione di modalità di lavoro: l’esame della normativa, primaria e secondaria, consente di formulare qualche previsione sulle sue potenzialità e di individuarne i limiti.
Adesso che sono in vista risorse effettive – è arrivata la benzina – diventa necessario impegnarsi nella cantierizzazione degli uffici per i processi nelle singole sedi giudiziarie. Il che richiede partecipazione e capacità di coinvolgimento dei “pilastri” dell’organizzazione giudiziaria, cioè progettualità condivisa; interlocuzione, reale coordinamento e leale cooperazione tra Ministero e CSM; attenzione per le strutture intersezionali di auditing e rivisitazione delle statistiche giudiziarie nonché, da parte del legislatore, equilibrio nell’introdurre solo riforme indispensabili. A tali nodi politici, si aggiunge l’incognita sul concreto atteggiamento che assumerà l’Avvocatura rispetto all’UpP: torneranno di moda i protocolli di udienza?
L'articolo, dopo aver sintetizzato lo stato dell'arte e il quadro normativo dell'ufficio per il processo, analizza gli obbiettivi del PNRR per la Giustizia e il ruolo che per il loro raggiungimento gioca l'ufficio per il processo. Tenta quindi di tracciare una road-map verso l'UPP per i prossimi mesi e si concentra infine sul nuovo ruolo del giudice che può nascere dall'adozione di questo modulo operativo, anche alla luce dell'esperienza personale dell'autrice.