Articoli di Questione Giustizia su giustizia riparativa
Sommario: 1. Lo stato dell’arte all’alba della riforma; 2. Giustizia riparativa: una riforma nell’interesse della vittima?; 3. Le definizioni; 3.1 Definizione di giustizia riparativa; 3.2 Definizione di vittima; 4. Cosa s’intende per riparazione; 5. L’accesso; 5.1 Il discusso art. 129 bis c.p.p.; 5.2 Il riconoscimento dei fatti; 6. Il diritto all’informazione e l’invio al Centro di giustizia riparativa; 7. I programmi di giustizia riparativa; 8. La vittima surrogata; 9. Lo svolgimento degli incontri; 10. Gli esiti; 11, L’organizzazione.
Con il decreto legislativo in attuazione della legge delega 27 settembre 2021 n. 134 è stata definitivamente approvata la "disciplina organica" della giustizia riparativa.
L’idea di una giustizia della riparazione, nella sua contrapposizione alla tradizionale giustizia punitiva, ha un che di indubitabilmente rivoluzionario, in quanto modello di giustizia fondato essenzialmente sull’ascolto e sul riconoscimento dell’altro. Il tempo era ormai maturo per sviluppare e mettere a sistema le esperienze di giustizia riparativa, già presenti nell’ordinamento in forma sperimentale e che stavano mostrando esiti fecondi. La giustizia della riparazione introduce nel sistema una dialettica "tripolare": non c’è più solo lo Stato che punisce e l’autore del reato che subisce la pena, c’è anche la vittima che è sparita dal processo a causa della tradizione del garantismo, ispirato allo scopo di impedire la vendetta privata e che vede la vittima sostituita dallo Stato ma neutralizzata nel processo, spettatrice e spesso vittima due volte. Il paradigma riparativo permette alla vittima e all’autore del reato di partecipare attivamente, se entrambi vi acconsentono liberamente, alla risoluzione delle questioni risultanti dal reato con l’aiuto di un terzo imparziale.
La scelta italiana è stata quella di un percorso "parallelo" volto alla ricomposizione del conflitto: non una giustizia alternativa alla giustizia tradizionale (con superamento del paradigma punitivo), e nemmeno un modello sussidiario, bensì complementare, volto alla ricomposizione del conflitto poiché compito dello Stato è anche quello di promuovere la pacificazione sociale.
Anche il ruolo del Giudice muta: egli si mette non sopra il conflitto ma dentro di esso per risolverlo, non si limita ad assolvere o a condannare e, senza perdere la sua neutralità, compie il difficile cammino verso una ricomposizione che riqualifica sia il senso di un processo giusto che il senso stesso della pena inflitta.
Intervista a Carole Damiani, Direttrice di Paris Aide aux Victimes
Sommario: 1. Trent’anni fa. - 2. Lo stato dell’arte dei rapporti tra giurisdizione e giustizia riparativa. - 3. Cura e giustizia: riflessioni su alcune aporie della giustizia riparativa. - 3.1. Conflitto o ingiustizia? - 3.2. Riconoscimento. - 3.3. L’importanza delle passioni. La vulnerabilità. 3.4. - Empatia e compassione. - 3.5. Comunità e vergogna. - 4. Cura tra giustizia dei tribunali e giustizia riparativa.
Proposta per l’elaborazione di linee guida
Nel contributo si esaminano le molte e complesse questioni che il legislatore delegato dovrà affrontare per costruire percorsi di giustizia riparativa effettivi e autenticamente coerenti con la natura dello strumento e rispettosi delle norme poste a tutela delle vittime di reato.
Questione giustizia pubblica in sequenza giornaliera tra loro, il testo degli interventi di Marco Bouchard e di Umberto Ambrosoli svolti a Pesaro il 23 ottobre 2021 nell’ambito del Convegno Parole di Giustizia, su un tema di cui finalmente si occupa anche la riforma del processo penale, quello della giustizia riparativa. E’ possibile seguire il video del dibattito al link https://www.youtube.com/watch?v=pOpVlSf7oz0
Considerazioni su vittime, pena e riparazione alla luce del processo sulle stragi del 13 novembre 2015 a Parigi
Pubblichiamo qui lo scritto di Massimo Donini dedicato agli Studi in onore di Lucio Monaco