Magistratura democratica
Giurisprudenza e documenti

Caso Sea Watch 3, la “scandalosa” ordinanza di rigetto del gip di Agrigento

di Andrea Natale
giudice del Tribunale di Torino
La richiesta di convalida dell'arresto di Carola Rackete è stata respinta. Una decisione che ricorda l'esistenza di una gerarchia di documenti normativi che antepone la Costituzione e le convenzioni internazionali ai provvedimenti amministrativi di un Ministro

Nell'ordinanza in commento, il gip presso il Tribunale di Agrigento ha respinto la richiesta di convalida dell'arresto di Carola Rackete, escludendo che quella piccola barca della Guardia di finanza sia una nave da guerra e ritenendo che la manovra della Sea Watch 3 − con cui la nave è entrata in collisione con la barca della Gdf − sia condotta che, pur qualificabile come «violenta», sia giustificata dalla scriminante di avere adempiuto ad un dovere di soccorso delle persone in mare e di loro conduzione in un porto sicuro.

Si tratta di una decisione che già alcuni si sono affrettati a definire «scandalosa».

E forse è proprio così: è una decisione evangelicamente scandalosa, che ci ricorda − con parole semplici e nette − che le persone soccorse dalla Sea Watch 3 erano uomini e donne in pericolo di vita e non «un carico di persone in violazione di leggi o regolamenti di immigrazione vigenti nello stato costiero» (come li definirebbe il decreto sicurezza-bis, ritagliando artificiosamente una sola tra le molte previsioni della convenzione sul diritto del mare che, pure, prevede non equivoci doveri di soccorso in mare).

È una decisione scandalosa perché ricorda che esiste una gerarchia di documenti normativi che antepone la Costituzione e le convenzioni internazionali ai provvedimenti amministrativi di un Ministro.

È una decisione scandalosa, che ci ricorda in poche semplici parole ciò che è ovvio: i porti libici non possono essere considerati porti sicuri.

È una decisione scandalosa perché ci ricorda che le persone − dopo essere state salvate in mare e dopo essere giunte in acque territoriali italiane − conservano i loro diritti (quantomeno quelli fondamentali e quelli previsti dall'art. 10-ter d.lgs n. 286/1998, che prevede l'accesso dei migranti soccorsi in mare a punti di crisi ove ricevere assistenza e le informazioni necessarie a chiedere ove possibile una qualche forma di protezione internazionale) e non possono restare in un limbo, ostaggio delle contrattazioni e mediazioni tra le cancellerie europee.

È una decisione scandalosa perché ci ricorda che nel nostro ordinamento esiste una gerarchia di valori, che antepone − come un dovere − la salvaguardia della vita e della dignità umana a molte altre cose.

È proprio uno scandalo...

03/07/2019
Altri articoli di Andrea Natale
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Il caso del Belgio: la non esecuzione delle sentenze in materia di asilo da parte dello Stato

In Belgio, dal 2020, autorità statali come l'Agenzia federale per l'accoglienza dei richiedenti asilo e il Segretariato di Stato per l'asilo e l’immigrazione non hanno dato esecuzione a migliaia di decisioni giudiziarie che imponevano loro di fornire assistenza materiale ai richiedenti asilo e ai rifugiati in attesa dell’esame della loro domanda. Investita della questione, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha evidenziato la carenza sistemica delle autorità belghe nel non dare esecuzione a tali sentenze volte a proteggere la dignità umana. Il caso del Belgio mostra come una crisi dell'accoglienza possa rapidamente aprire la strada a una crisi dello Stato di diritto.

28/06/2024
Per la libertà di movimento

Le migrazioni creano conflitto perché sovvertono l’ordine dei privilegi di “razza”, di genere e di classe sostenuti dalla matrice coloniale dei confini, con il loro portato di morte. La libertà di movimento, all’interno e oltre l’Europa, è una prospettiva politica necessaria perché libertà e democrazia non siano il privilegio di una parte guadagnato al prezzo di migliaia di vite. L’abrogazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, l’abolizione della detenzione amministrativa e il riconoscimento della cittadinanza a chi nasce o cresce in Europa sono tre proposte concrete per la libertà di movimento, e per il futuro dell’Europa.

27/06/2024
I fenomeni migratori, oltre gli stereotipi e le rappresentazioni ansiogene

Per parlare di “immigrati”, bisogna anzitutto definire chi siano gli esseri umani a cui attribuiamo questa etichetta. Cercherò in questo contributo anzitutto di introdurre e discutere questo concetto, meno evidente e scontato di quanto potrebbe sembrare. Vedremo come la figura dell’immigrato mette insieme nazionalità straniera e povertà almeno presunta. Tenterò poi di dare un quadro informativo sull’immigrazione in Italia, allo scopo di collocare la questione dell’asilo in una prospettiva adeguata. Discuterò del rapporto tra migrazioni e povertà e dell’idea della promozione dello sviluppo come alternativa all’emigrazione. Tratterò infine delle politiche migratorie del Governo Meloni. Filo conduttore del testo sarà una domanda cruciale: siamo davvero sotto una pressione migratoria sempre più massiccia e secondo alcuni insostenibile? Siamo, insomma, sottoposti a un’invasione? 

26/06/2024
L’immigrazione come fenomeno giuridico-sociale

A pochi giorni dal naufragio di Roccella Ionica, consumatosi nel silenzio delle autorità che presenziavano al G7, parlare di “Patto europeo sull’asilo e le migrazioni” può comportare, una volta di più, ancora, l’accettazione del compromesso fragile, delle morti in mare come “danno collaterale”, della solidarietà come obbligo imposto… A meno che non intervenga una nuova narrazione, capace di considerare i protagonisti della migrazione come una risorsa, un motore di cambiamento e di sviluppo: non solo – utilitaristicamente – in senso economico e materiale, ma anche umano e sociale. Una risorsa capace di garantire un futuro all’Europa e ai principi che la fondano come soggetto politico unitario.

25/06/2024
I migranti: una freccia nell’arco della specie umana

L’intervento di apertura della conferenza internazionale Immigrazione e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea organizzata il 12 aprile 2024 presso l’Università di Roma Tre da MEDEL, Magistratura democratica, Fondazione Basso e Movimento europeo.

24/06/2024
Migrants: like an arrow in the bow of humankind

Opening speech made at the international conference Immigration in Europe and Fundamental Rights. Which perspectives for the next European Legislature? organised on April 12, 2024 at Roma Tre University by MEDEL, Magistratura Democratica, Fondazione Basso and Movimento europeo.

24/06/2024
Le novità normative del d.l. n. 20/2023

Trattenimenti, procedure accelerate, domande reiterate, protezione nazionale

Roma, Corte di Cassazione, Aula Giallombardo - 20 marzo 2024, ore 14.30-18

(per il video integrale, vedi link nel testo)

20/02/2024
La “nuova” protezione speciale al vaglio della magistratura. La prostituzione volontaria e la tutela di diritti fondamentali. Commento a Tribunale di Milano 13 novembre 2023

La riforma volutamente restrittiva all’istituto della protezione speciale, recata dal D.L. n. 20/2023 e dalla sua legge di conversione n. 50/2023, a soli due anni dalla precedente che invece ne aveva ampliato i presupposti (D.L. n. 130/2020 e legge n. 173/2020), induce l’interprete a nuove riflessioni per comprendere se e quanto essa abbia inciso sui diritti che presidiano questo diritto fondamentale, che molti altri ne contiene. L’occasione è data dalla pronuncia del Tribunale di Milano in commento, che offre interessanti spunti di analisi sia sull’istituto in generale, sia in relazione a una specifica declinazione della condizione di vulnerabilità riferibile alla prostituzione volontaria, in assenza di effettive reali alternative.

06/02/2024