Accesso alla giustizia e attività stragiudiziali: le remote origini delle lacune del patrocinio a spese dello Stato
Il patrocinio a spese dello Stato è stato concepito dal legislatore come strumento utilizzabile dal non abbiente essenzialmente all’interno del processo, escludendone dunque l'applicabilità alla mera consulenza legale o ad attività puramente stragiudiziali. Ricostruire l’evoluzione storica di tale modello permette dunque di comprendere le ragioni di tali limiti e di illuminare alcune soluzioni che vennero tentate, per valutare se possano essere d’ispirazione per un possibile ampliamento delle odierne tutele.
Il patrocinio a spese dello Stato è stato concepito dal legislatore come strumento utilizzabile dal non abbiente essenzialmente all’interno del processo, escludendone dunque l'applicabilità alla mera consulenza legale o ad attività puramente stragiudiziali. Ricostruire l’evoluzione storica di tale modello permette dunque di comprendere le ragioni di tali limiti e di illuminare alcune soluzioni che vennero tentate, per valutare se possano essere d’ispirazione per un possibile ampliamento delle odierne tutele.
La sentenza ha dichiarato incostituzionali le norme che non consentivano ai difensori dei non abbienti di ricevere il compenso nei casi di tentativo obbligatorio di mediazione terminato con l’accordo. La decisione si colloca nel movimento di respiro europeo di profondo mutamento del modo di gestione delle liti, dove va valorizzato l’aiuto economico "legale" e non solo "giudiziario" per assicurare l’effettività delle tutele dei diritti e degli interessi delle persone.