I semi fertili dell’amore non li fecondano solo i padri. L’immortalità del cuore non appartiene solo alla madre. L’esplorazione e la ricerca dei luoghi infiniti dell’amore non appartiene solo ai figli.
Esistono tempi, spazi ed occasioni di vita grazie ai quali lo spessore di un amore va oltre i legami di sangue, e garantisce una fecondità straordinaria senza passare dalla carnalità di un’affettività geneticamente feconda.
E’ questo il tema, originale e sorprendente, che dà luce ed anima alle bellissime pagine del romanzo “Non passare per il sangue” di Eduardo Savarese, giovane magistrato napoletano.
Luca e Marcello, due giovani commilitoni impegnati sul fronte afghano, vivono una storia d’amore interrotta dalla prematura e misteriosa morte di Marcello. Luca, incaricato di consegnare ai familiari di Marcello una valigia con i suoi effetti personali, instaura un rapporto intenso con Agar, l’anziana nonna del suo compagno. Il romanzo si snoda attraverso la peculiarità di questa relazione, intrisa di empatia, di diffidenza, di atteggiamenti evitanti ed al tempo stesso di una insolita voglia di comprensione. La durezza di Agar e la matura determinazione di Luca danno origine allo scontro tra due mondi, il primo caratterizzato dal linguaggio della durezza e della negazione, il secondo meravigliosamente ispirato alla determinata affermazione dell’identità ed alla solida tenerezza delle emozioni e delle memorie.
In questo dialogo a tratti impossibile, ruotano eventi e personaggi, la cui natura e psicologia affascina il lettore nel tentativo di ricondurre ad unità lo svolgimento di una complessa dinamica familiare, in cui vanno ricercate le ragioni e le origini delle singole identità dei protagonisti.
Tanti i luoghi dell’anima presenti nel romanzo: l’identità fisica, quella affettiva, il disagio, la forza, la leggerezza, le emozioni, la memoria, le contraddizioni, l’inadeguatezza, la definizione, tutti narrati con una cifra stilistica capace di indagare e di mettere a nudo i propri sentimenti, ponendo domande e suggerendo risposte tutte ispirate dalla convinzione della possibilità di un amore vivo, pulsante e fecondo anche se oltre e contro i legami di sangue.
La ricerca della propria identità è un’operazione complessa – ci dice Savarese – che può passare anche attraverso le lacrime del dolore ed il sangue delle ferite, lasciando delle cicatrici che, nell’itinerario soggettivo del sé, diventano i solchi concentrici di un robusto tronco d’albero. E dunque ecco come un percorso sano di definizione può portare alla comprensione di se stessi, ed ecco come la comprensione della propria identità, unita alla voglia di darle voce e dignità, può regalare un’immortale esperienza d’amore fecondo. Anche senza passare per i legami di sangue.
Non passare per il sangue
Eduardo Savarese
Edizioni E/0 (collezione Sabotage)
€ 16,00