L’anno che volge a termine è stato segnato dalla rapida ascesa di Matteo Renzi.
Conquistata la segreteria del Partito Democratico, nel volgere di qualche settimana è divenuto Presidente del Consiglio.
La Rivista ha assistito senza pregiudizi a questi eventi. Abbiamo seguito e commentato i tentativi di trovare rimedi per i problemi del Paese, stretto nella morsa di una crisi economica e, al tempo stesso, morale.
Non abbiamo nascosto che, passati i mesi, agli annunci non sono seguiti gli interventi sperati per la tutela dei diritti, per l’efficacia del processo, per l’uguaglianza sostanziale fra i cittadini.
Le annunciate riforme della giustizia civile si sono risolte in soluzioni velleitarie. L’unica urgenza è sembrata quella di riformare la responsabilità civile dei magistrati e di additarli quali cause della lunghezza dei processi.
Il Job’s act lascia perplessi per il contenuto vago e per il sacrificio dei diritti dei lavoratori.
La prevenzione e la repressione della corruzione diffusa e della criminalità organizzata sono ancora da venire. Così come manca una sanzione effettiva per le condotte che ledono l’ambiente e la salute pubblica: lo testimonia il caso Eternit.
Nel frattempo, i magistrati italiani sono chiamati ripetutamente a decidere su questioni che sono sempre state dimenticate dal legislatore. Si pensi ai diritti delle coppie di fatto, alla stepchild adoption o alla trascrizione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.
La circostanza che si tratti di temi eticamente sensibili, non deve fare dimenticare che ci si trova innanzi a diritti da tutelare e a persone che meritano di essere protette.
Altre volte, i giudici sono stati chiamati a porre rimedio a interventi ideologici del legislatore. Sono i casi della legge in materia di fecondazione eterologa, oggetto di una progressiva bocciatura da parte della Consulta. E, ancora, della legge Fini Giovanardi, in materia di sostanze stupefacenti.
Ma il 2014 è stato anche l’anno di riforme importanti e giuste, i cui effetti saranno tanto positivi, quanto gli uffici giudiziari sapranno promuovere prassi virtuose. E' il caso della Messa alla Prova per gli adulti e dell'entrata in vigore del processo civile telematico.
Abbiamo insomma, ancora per un altro anno, tenuto aperto il dibattito sulle questioni che girano attorno alla Giustizia.
I contributi selezionati in questo ebook testimoniano proprio questo sforzo: il tentativo di costruire un percorso unitario, come altrettante tessere di uno stesso mosaico.
A fine volume, poi, i lettori troveranno due indici generali, per autori e articoli, con tutte le pubblicazioni di quest’anno.
A tutti i nostri collaboratori, a cui il nostro sito deve la sua vitalità, va il primo ringraziamento.
Dal 2015 la sfida continua e diventa più difficile e stimolante.
Dopo oltre trent’anni abbandoniamo il formato cartaceo.
La nuova Questione Giustizia, con cadenza periodica ma sempre liberamente e gratuitamente scaricabile, sfrutterà appieno le potenzialità del digitale.
Una sfida che sarà gestita da una redazione rinnovata e allargata e da un nuovo direttore: Renato Rordorf.
Un ringraziamento particolare va, però, a Beniamino Deidda, direttore negli ultimi anni, senza il cui entusiasmo e carisma, la Rivista non avrebbe avuto la forza di rinnovarsi.
Intanto Buona lettura!
Giovanni Zaccaro
NOTE TECNICHE
*Questione Giustizia 2014 è nei formati epub e mobi, scaricabile e fruibile su Ipad, Kindle e qualsiasi altro tablet (o pc e smartphone) come un normale ebook.
Si può scaricare il file anche da questo link. Per Ipad e Iphone il browser consigliato è Safari. Come software per la lettura si consiglia Adobe Digital Editions Home (Windows e Mac) o iBooks (Mac)