Articoli di Questione Giustizia su cambiamento climatico
Il permesso di soggiorno per calamità fornisce protezione allo straniero che non può fare sicuro ritorno nel proprio Paese di origine a causa di una situazione di contingente ed eccezionale calamità. Dato l’aggravarsi del cambiamento climatico così come della frequenza e intensità di disastri a esso legati, tale disposizione assume particolare rilevanza, in quanto riconosce direttamente ed esplicitamente il nesso tra fattori climatico-ambientali di migrazione e il contestuale bisogno di protezione. A fronte di tale importanza risulta ancora più sorprendente il fatto che non vi siano studi sulla sua applicazione. La ricerca condotta dall’autrice in due fasi (2018-2023; 2023-2024) mira a colmare, almeno parzialmente, tale lacuna e fornire dati indispensabili per permettere una valutazione informata dell’Articolo 20bis del Testo Unico Immigrazione.
Recensione al volume di Ferdinando Cotugno (edizioni Il Margine, 2022)
Carburanti fossili, sviluppo economico, cambiamento climatico e migrazioni: quattro dimensioni strettamente collegate da rapporti di causa-effetto ormai ampiamente dimostrati, soprattutto in Africa, da cui ogni giorno uomini, donne e bambini arrivano sulle nostre coste alla ricerca di sopravvivenza, protezione e futuro. Anche dai paesi africani produttori di gas e petrolio.
Senza l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne non si possono contrastare il cambiamento climatico e i rischi di catastrofi ambientali. Questa la conclusione della Commissione sulla condizione delle donne delle Nazioni Unite (Commission on the Situation of Women, UN CSW66), riunitasi quest’anno nella sua 66ma sessione.