Il 25 aprile è il giorno in cui il nostro popolo festeggia la sua liberazione dal nazifascismo ed è il giorno in cui da noi è scoppiata la pace. Ed è un semplice, emozionante, festoso saluto alla pace la poesia di Buzzati che pubblichiamo oggi. Nell’Ucraina martoriata, nel Medio Oriente sconvolto da conflitti feroci, dal dramma degli ostaggi israeliani e dallo sterminio a Gaza, nelle tante guerre sanguinose in atto nel mondo, la pace è purtroppo ancora un miraggio. Ma la nostra speranza è che il desiderio di pace dei popoli sia più forte della volontà di quanti, da posizioni di comando, proseguono le “loro” guerre incuranti dei “loro” popoli.
Aprile 1945
di Dino Buzzati
Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi ‘ immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici.