Testo rielaborato e annotato dell’intervento conclusivo all’incontro Crocefisso, laicità dello Stato, libertà religiosa. La parola alle Sezioni Unite civili (a margine di Cass. sez. lav. –ord. N. 19618/2020), organizzato dalla Struttura di formazione decentrata della Corte di cassazione nell’aula virtuale Teams il 15 aprile 2021.
Il crocifisso di nuovo in Cassazione. Note da amicus curiae *
L’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche viola il principio di laicità e, pur se votata a maggioranza dalla classe, è discriminatoria nei confronti degli studenti e dell’insegnante non consenzienti. La tutela del diritto di libertà di coscienza consente la rimozione del simbolo, ad opera eventualmente dello stesso insegnante per la durata della lezione.
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Prendendo le mosse da una sentenza del Consiglio di Stato del marzo 2024 sull’apposizione del crocifisso in ambienti di edifici comunali e da una proposta di legge di obbligatorietà della presenza del crocifisso negli edifici pubblici (nonché dalle dichiarazioni della Presidente del Consiglio dei Ministri a Pescara a proposito di chiusura delle scuole in occasione del ramadan), l’A. si sofferma sull’uso strumentale della religione a fini politici, ma in violazione del principio supremo di laicità.
Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di febbraio 2024
Diverse pronunce della CEDU censurano oggi l’Italia per l’applicazione retroattiva di una legge in materia di coefficienti delle pensioni del personale iscritto al Fondo volo. Le sentenze, che condannano l’Italia a pagare ai pensionati o ai loro eredi somme assai rilevanti (mediamente 50 mila euro ciascuno), chiudono così un contenzioso durato anni che aveva interessato in più occasioni anche le Sezioni Unite della Cassazione.