Il diversivo affaristico
Il libro di Giampiero Buonomo Sul delitto Matteotti. Documenti, ricerche e riflessioni cent’anni dopo (Biblion Edizioni, 2024) si inserisce a pieno titolo nel filone di pensiero che, in occasione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, ha corrisposto alla necessità di una conoscenza della vicenda che superasse la semplice celebrazione di una vittima del fascismo. Agli argomenti a favore del “movente politico” del delitto si associa una puntuale analisi del contesto storico che suggerisce più d’una riflessione sul presente.
Una sentenza, una candidatura, una ricorrenza storica, un’interpellanza parlamentare, un’aggressione, che hanno a che fare con il fascismo, la discriminazione razziale, l’intolleranza, e altri relitti, prima che delitti. Un incrocio recente di vicende e di parole: quelle orientate (alla Costituzione) e quelle disorientate (e pericolose). E tocca a tutti usare le giuste parole ben prima che siano le sentenze a farlo.
L’uomo, il giurista, il pacifista, il socialista, il martire
Il libro di Marzio Breda e Stefano Caretti Il nemico di Mussolini sin dal titolo colloca Giacomo Matteotti nella corretta posizione storica e politica che le sole celebrazioni rischiano di far dimenticare. Attraverso un’ampia e documentata narrazione, lo restituisce al suo ruolo di principale ed efficace oppositore del nascente autoritarismo fascista; e, dopo il suo omicidio, prodotto dall’odio (e dal timore) che Mussolini e i fascisti e nutrivano verso di lui, di “grande ombra” sul regime.
Tra rievocazioni di un passato di ignominia e concreti pericoli per la democrazia
Recensione a L’epurazione mancata. La magistratura tra fascismo e Repubblica, a cura di Antonella Meniconi e Guido Neppi Modona (2022)