“Dentro, ma fuori dal Palazzo” è lo slogan che accompagna Radio Radicale dall’inizio delle sue trasmissioni.
Rappresenta anche il nostro pensiero sulla giustizia: mettere in sintonia il diritto con la realtà, l’istituzione con il punto di vista esterno, le norme con le mutevoli istanze sociali.
Per garantirla, abbiamo bisogno di un’informazione integrale e trasparente. Di una voce libera che raggiunga tutti, anche e soprattutto le persone meno visibili.
Abbiamo bisogno di una voce che spieghi cosa accade dentro le aule e dentro le carceri, e che lo racconti per intero, in primo luogo a quelle persone che vivono sulla pelle la concretezza della pena: i detenuti.
Un’informazione che raccolga tutte le prospettive del diritto, i sentieri battuti e quelli ancora da aprire e che costituisca la solida base per un consapevole esercizio dei diritti.
Abbiamo bisogno di ripercorrere le storie e la Storia di questo Paese, anche giudiziaria.
Abbiamo bisogno, in sintesi, di Radio Radicale. Del suo servizio, del suo archivio sonoro e video, della sua ostinazione.
Auspichiamo che si ripensi, dunque, la scelta della chiusura.
Per questo pubblichiamo e rilanciamo volentieri l’appello del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale, che esprime al meglio l’assoluta necessità di non chiudere quei microfoni
L'APPELLO DELL'AIPDP
Presentazione
Il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto penale rende noto un comunicato, sottoscritto da 114 Professori di Diritto penale, in cui si manifesta preoccupazione per il rischio imminente che venga meno il servizio pubblico svolto da Radio Radicale in convenzione. Ciò avrebbe implicazioni negative non solo, in generale, per il diritto all’informazione, ma in particolare anche per la possibilità di rendere noti al pubblico dibattiti ed audizioni parlamentari, discussioni in convegni ed incontri di studio ed altre informazioni che riguardino specificamente questioni penalistiche, che sono spesso al centro dell’attenzione di Radio Radicale e che non sarebbero affatto sostituite dall’intervento di alternativi canali di informazione esistenti. La difesa di tale servizio pubblico non ha nulla a che vedere con un intervento sui contenuti di prese di posizione di questo o quel partito politico, ma attiene ai fondamenti stessi della democrazia costituzionale. Non a caso, com’è noto, preoccupazioni simili sono state espresse dall’Autorità garante per le comunicazioni (AGCOM); e rischi per la libertà d’informazione in Italia, legati a recenti iniziative governative, sono stati posti in rilievo pochi giorni orsono dal Consiglio d’Europa.
Ecco il testo completo del comunicato e l’elenco dei firmatari
Comunicato del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto penale, sottoscritto da 114 Professori di Diritto penale, per Radio radicale
“Quali Professori di Diritto penale, esprimiamo grave preoccupazione per la prospettiva dell’imminente chiusura di Radio radicale. Infatti - ben lungi da qualunque presa di posizione nell’agone politico ed al di là di qualsiasi appartenenza partitica - non può essere disconosciuto il ruolo fondamentale di servizio pubblico che tale Radio ha svolto da decenni e svolge nell’informazione diretta, libera, pluralistica, anche e proprio in ordine a temi penalistici. Essa alimenta un dibattito democratico assolutamente indispensabile circa iniziative e discussioni parlamentari, processi penali di particolare rilievo pubblico, convegni giuridici su temi fondamentali di interesse penalistico, tenendo, non da ultimo, viva l’attenzione della collettività sulle condizioni carcerarie, dalle quali, da sempre, si misura il tasso di (in)civiltà di un Paese”.
- Paolo Aldrovandi
- Alberto Alessandri
- Giuseppe Amarelli
- Enrico Mario Ambrosetti
- Maristella Amisano
- Elio Belfiore
- Filippo Bellagamba
- Roberto Bartoli
- Fabio Basile
- Alessandro Bernardi
- Alessandro Bondi
- Sergio Bonini
- Riccardo Borsari
- Filippo Bottalico
- Alberto Cadoppi
- Stefano Canestrari
- Giovanni Caruso
- Donato Castronuovo
- Mauro Catenacci
- Mario Caterini
- Antonio Cavaliere
- Cristiano Cupelli
- Francesca Curi
- Francesco D’Alessandro
- Giovannangelo De Francesco
- Cristina de Maglie
- Giulio De Simone
- Alberto De Vita
- Angela Della Bella
- Ombretta Di Giovine
- Andrea Di Landro
- Alberto di Martino
- Emilio Dolcini
- Massimo Donini
- Andreana Esposito
- Giovanni Fiandaca
- Carlo Fiore
- Stefano Fiore
- Giovanni Flora
- Luigi Foffani
- Gabriele Fornasari
- Gabrio Forti
- Francesco Forzati
- Marcello Gallo
- Marco Gambardella
- Alberto Gargani
- Glian Luigi Gatta
- Gianluca Gentile
- Ciro Grandi
- Giovanni Grasso
- Roberto Guerrini
- Gaetano Insolera
- Silvia Larizza
- Giorgio Licci
- Carlo Longobardo
- Giuseppe Losappio
- Maria Beatrice Magro
- Vincenzo Maiello
- Stefano Manacorda
- Vittorio Manes
- Angelo Mangione
- Adelmo Manna
- Grazia Mannozzi
- Adriano Martini
- Valentina Masarone
- Luca Masera
- Antonella Massaro
- Anna Maria Maugeri
- Leonardo Mazza
- Claudia Mazzucato
- Alessandro Melchionda
- Chantal Meloni
- Antonella Merli
- Vincenzo Militello
- Sergio Moccia
- Lucio Monaco
- Vincenzo Mongillo
- Gaetana Morgante
- Francesco Mucciarelli
- Domenico Notaro
- Tullio Padovani
- Francesco Carlo Palazzo
- Paolo Patrono
- Marco Pelissero
- Davide Petrini
- Lorenzo Picotti
- Carlo Piergallini
- Paolo Pittaro
- Stefano Preziosi
- Domenico Pulitanò
- Silvio Riondato
- Lucia Risicato
- Maurizio Riverditi
- Bartolomeo Romano
- Alessandra Rossi
- Carlo Ruga Riva
- Giandomenico Salcuni
- Francesco Schiaffo
- Marco Scoletta
- Nicola Selvaggi
- Sergio Seminara
- Antonino Sessa
- Rosaria Sicurella
- Carlo Sotis
- Alessandro Spena
- Alfonso M. Stile
- Luigi Stortoni
- Kolis Summerer
- Silvia Tordini Cagli
- Valeria Torre
- Antonio Vallini
- Emma Venafro
- Costantino Visconti
- Roberto Zannotti