Magistratura democratica
Leggi e istituzioni

Diritto femminile e politiche migratorie

a cura di Fabrizio Filice
giudice del tribunale di Milano

Il drammatico naufragio avvenuto a largo delle coste di Crotone lo scorso 26 febbraio, con un bilancio (ad oggi ancora provvisorio) di più di settanta vittime, tra le quali più di venti bambine e bambini con meno di dodici anni, deve riportare l’attenzione prima di tutto sulle responsabilità che l’Europa in generale e l’Italia in particolare si sono assunte con la politica migratoria negli ultimi anni, interamente focalizzata sul fenomeno migratorio inteso come problema di sicurezza e come tale imperniata su una gestione di polizia: una politica che l’ultimo decreto legge, n. 20 del 2023, paradossalmente adottato proprio a Cutro, sembra voler ulteriormente inasprire.

Ma il numero elevatissimo di donne, di madri e di figli/e, che questa ulteriore strage di migranti ci consegna non può non interrogarci anche su quale possa essere un sistema di protezione internazionale adeguato e sicuro per le donne. La femminilizzazione dei flussi migratori, strettamente correlata, da un lato, alle persecuzioni per motivi legati al sesso e al genere che le donne subiscono nel Paese d’origine e, dall’altro lato, all’esigenza delle madri di offrire ai propri figli e figlie un futuro possibile, fuori dai conflitti e dalla miseria, è un fenomeno ormai strutturale ed è per questo che la sociologia ne fa, da anni, oggetto di attenzione e di studio.

Anche il diritto deve ora porsi questi interrogativi ed essere disponibile a ripensare in chiave femminile categorie quali il diritto internazionale ed europeo dei rifugiati, e la stessa cittadinanza.

I contributi di Ilaria Boiano ed Enrica Rigo, già pubblicati sul fascicolo della trimestrale interamente dedicato al Diritto femminile, n. 4 del 2022, e che oggi riproponiamo, ci portano in questa nuova attualità, che è al tempo stesso avanguardia del pensiero giuridico ma anche esigenza sociale di un pensiero di giustizia che non può più essere rimandato.

 

Le persecuzioni nei confronti delle donne e il sistema di protezione internazionale: quale Paese può dirsi “sicuro” per le donne

di Ilaria Boiano, avvocata, assegnista di ricerca dell’Università di Roma Tre

Le persecuzioni nei confronti delle donne e il sistema di protezione internazionale: quale Paese può dirsi “sicuro” per le donne? Per sondare le potenzialità analitiche del femminismo giuridico, inteso come limite esterno del diritto positivo e di una giurisprudenza che non sempre garantisce spazio all’esperienza concreta e singolare, in questo contributo propongo un approfondimento sull’accesso delle donne alla protezione internazionale e sulla violenza sessuale quale forma specifica di persecuzione, partendo dall’esperienza delle singole richiedenti asilo e dalla consapevolezza che ne deriva: non esiste un Paese “sicuro” per le donne.

https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/le-persecuzioni-nei-confronti-delle-donne-e-il-sistema-di-protezione-internazionale-quale-paese-puo-dirsi-sicuro-per-le-donne 

 

Cittadinanza, sangue e patriarcato: note per una critica femminista

di Enrica Rigo, associata di Filosofia del diritto, Università di Roma Tre

La cittadinanza e la sua rivendicazione rappresentano, sin dagli studi arendtiani sugli apolidi, una meta-tematica della ricerca sociologica e giuridica, così come dell’impegno civile. Gli importanti studi di Seyla Benhabib, con cui si apre questo scritto, propongono una revisione del concetto di cittadinanza anche alla luce di quelle prassi di “iterazione democratica” con le quali gli individui e le individue delle società complesse e multietniche cercano di riappropriarsi di una dimensione di riconoscimento e di protezione sociale. Una ricerca che il presente contributo persegue mantenendo sempre accesa la lente di genere come chiave di lettura delle dinamiche di esclusione della cittadinanza e delle dinamiche discriminatorie attuate dagli Stati nazionali per mantenere saldo un ordine gerarchico fondato su base etnica, censitaria e sessuale.

https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/cittadinanza-sangue-e-patriarcato-note-per-una-critica-femminista 

21/03/2023
Altri articoli di Fabrizio Filice
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Per la libertà di movimento

Le migrazioni creano conflitto perché sovvertono l’ordine dei privilegi di “razza”, di genere e di classe sostenuti dalla matrice coloniale dei confini, con il loro portato di morte. La libertà di movimento, all’interno e oltre l’Europa, è una prospettiva politica necessaria perché libertà e democrazia non siano il privilegio di una parte guadagnato al prezzo di migliaia di vite. L’abrogazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, l’abolizione della detenzione amministrativa e il riconoscimento della cittadinanza a chi nasce o cresce in Europa sono tre proposte concrete per la libertà di movimento, e per il futuro dell’Europa.

27/06/2024
I fenomeni migratori, oltre gli stereotipi e le rappresentazioni ansiogene

Per parlare di “immigrati”, bisogna anzitutto definire chi siano gli esseri umani a cui attribuiamo questa etichetta. Cercherò in questo contributo anzitutto di introdurre e discutere questo concetto, meno evidente e scontato di quanto potrebbe sembrare. Vedremo come la figura dell’immigrato mette insieme nazionalità straniera e povertà almeno presunta. Tenterò poi di dare un quadro informativo sull’immigrazione in Italia, allo scopo di collocare la questione dell’asilo in una prospettiva adeguata. Discuterò del rapporto tra migrazioni e povertà e dell’idea della promozione dello sviluppo come alternativa all’emigrazione. Tratterò infine delle politiche migratorie del Governo Meloni. Filo conduttore del testo sarà una domanda cruciale: siamo davvero sotto una pressione migratoria sempre più massiccia e secondo alcuni insostenibile? Siamo, insomma, sottoposti a un’invasione? 

26/06/2024
La migrazione spiegata ai bambini. L'empatia come chiave di accesso alla conoscenza

Pensieri a margine della lettura di I vermetti e il peremoto, di Luciana Breggia (Milano, TS Edizioni, 2024, Fondazione Terra Santa). 

25/05/2024
Osservazioni cliniche sulla patologia post-traumatica dei richiedenti protezione: il ruolo della salute mentale nel percorso di integrazione. L’esperienza del centro SAMIFO

Le condizioni psico-fisiche dei richiedenti asilo e le conseguenze delle esperienze vissute nel paese di origine e nella fase di transito narrate da un operatore medico che ha scelto di dedicarsi alla cura ed al sostegno di chi chiede accoglienza

21/04/2023
La rappresentanza di genere in magistratura

Sommario. 1. In premessa: di cosa parliamo quando parliamo di rappresentanza di genere in magistratura?  /2. 1963-2023: ritardo e persistenza di una questione di genere / 3. Interrogare la questione di genere nel CSM /4. Genere e qualità della rappresentanza 

20/03/2023
Un confronto sul tema del diritto femminile a partire dal n. 4/2022 della rivista

Mercoledì 22 marzo 2023 ore 15.00 - Un confronto sul tema del diritto femminile a partire dal n. 4/2022 di Questione Giustizia 

17/03/2023
Lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutte

Non solo l’8 marzo. L’impegno di Questione Giustizia sulle tematiche di genere non si limita alle ricorrenze, ma accompagna l’elaborazione della Rivista  con costanza e, potremmo dire, ostinazione. Perché non è la riflessione di una sola giornata che può bastare per colmare quel vuoto culturale prima che politico, che separa ancora la nostra società dal traguardo di una parità  che sappia esaltare tutte le potenzialità che il genere femminile deve ancora riuscire ad esprimere. Al “diritto femminile” Questione Giustizia ha dedicato l’ultimo numero della Trimestrale https://www.questionegiustizia.it/rivista/il-diritto-femminile 

08/03/2023