In ricordo di Alessandro Pizzorusso
PRESENTAZIONE
Negli ultimi anni le politiche di sicurezza messe in campo dai Paesi occidentali hanno costituito la risposta primaria al terrorismo internazionale. Sulla minaccia terroristica, in particolare di matrice jihadista, si concentrano oggi anche le paure crescenti della popolazione. Dopo gli attacchi che hanno straziato Parigi nel 2015, causando centinaia di vittime, le istituzioni francesi hanno reagito, tra le altre cose, con la recente dichiarazione dello stato di emergenza e col tentativo di rendere permanenti le misure d’eccezione, inserendole nella Costituzione. Un segnale eclatante che ha suscitato anche uno scontro politico all’interno del governo francese.
Le relazioni che si innestano tra paura, sicurezza e terrore sono sempre più influenzate anche dal ruolo dei media. Sono ancora vive nel ricordo di tutti le lunghe dirette TV sulle operazioni dei GIS francesi, così come la diffusione di messaggi terrorizzanti, non sempre sostenuti da adeguate informazioni. Si pensi all’allarme lanciato recentemente da Europol sulla preparazione di attacchi terroristici in larga scala o ai giorni d’angoscia vissuti a Bruxelles, quando, per il rischio attentati, è stata decretata la “chiusura” dell’intera città. Momenti che richiamano alla mente circostanze e angosce del passato.
Sempre attuale è, invece, la necessità di mantenere il delicato equilibrio tra politiche di sicurezza da una parte, e diritti fondamentali, libertà individuali e garanzie dello Stato di diritto dall’altra. «Ne faisons pas de juridisme» è il messaggio lanciato al Parlamento dal primo ministro francese. Ma si può dire davvero che il rispetto delle regole giudiriche nel vivere sociale è in antitesi con le esigenze di sicurezza dei cittadini?
Il seminario si inserisce in questo contesto, con l’obiettivo di analizzare le difficili sfide che esso pone alle democrazie e di comprendere come sconfiggere la minaccia terroristica salvaguardando le libertà degli individui e la centralità del ruolo di garanzia della giurisdizione.
A tal fine alcuni tra i massimi esperti del settore discuteranno delle nuove forme di terrorismo e delle forme di contrasto nazionali e internazionali. Attenzione sarà dedicata alla cooperazione penale, al ruolo della Corte penale internazionale, di Eurojust e delle altre istituzioni europee. Sarà analizzato l’impatto del terrorismo sui diritti delle persone, in specie dei soggetti più deboli e dei migranti. Magistrati di varia provenienza analizzeranno cosa accade nei loro Paesi.
L’ambizione del seminario è di dare un contributo di riflessione, elaborazione e pensiero; un’alternativa ragionata all’emergenzialismo e alle politiche di pura reazione emotiva.