Articoli di Questione Giustizia su francia
La Francia è il primo Paese al mondo a introdurre in Costituzione, il diritto all’aborto. Si persegue così l’obiettivo di “mettere al sicuro” l’interruzione volontaria di gravidanza da torsioni revisioniste, vincolando il potere alla garanzia di tale diritto fondamentale della donna.
Dalla legge museruola in Polonia alla proposta (per ora respinta) dell’emendamento bavaglio in Francia: nel panorama europeo si limita e si tenta di limitare la libertà di parola dei magistrati.
Con le accuse di interferenze all’ANM che interviene sulla riforma della giustizia e di militanza politica ai giudici e ai pubblici ministeri per i provvedimenti adottati nell’esercizio delle loro funzioni, anche nel nostro paese si ripropone l’attacco all’associazionismo giudiziario e ai valori della giurisdizione.
La Convenzione francese sul fine vita - composta da cittadini scelti per sorteggio in base a criteri che fanno della Convenzione un campione rappresentativo della popolazione - rappresenta un interessante esperimento di “democrazia deliberativa”, destinato ad integrare i processi decisionali propri della democrazia rappresentativa. Dando la parola ad una assemblea di cittadini ed ascoltando la loro opinione informata, si è voluto attingere al senso della realtà della gente comune per ricercare soluzioni ragionevoli ad un problema spinoso, superando le pregiudiziali religiose, culturali, ideologiche che possono ostacolare il cammino di norme innovative sull’eutanasia attiva e sull’aiuto al suicidio. All’esperimento francese dovrebbe guardare con interesse il nostro Paese, nel quale - dopo la inevitabile declaratoria di inammissibilità del referendum abrogativo parziale dell’art. 579 c.p. e la mancata approvazione, nella scorsa legislatura, del pur timido testo di legge unificato sulle disposizioni in materia di morte medicalmente assistita – l’iniziativa sul fine vita potrebbe essere rilanciata dall’istituzione di una Convenzione cittadina sul modello francese, chiamata ad informarsi, dialogare e pronunciarsi sull’assistenza attiva a morire.
La recensione al volume di Emmanuel Carrère, Editions P.O.L., 2022
Dalla Francia all’Italia, la traccia per una strada comune in Europa
Pubblichiamo, unitamente all'originale francese, la terza parte dell'ampio saggio di Simone Gaboriau sulla questione della laicità in Francia.
Pubblichiamo, unitamente all'originale francese, la seconda parte dell'ampio saggio di Simone Gaboriau sulla questione della laicità in Francia.
Pubblichiamo, diviso in tre parti e unitamente alla versione originale francese, un ampio saggio di Simone Gaboriau sulla questione della laicità in Francia.
À la gauche du droit restituisce un quadro composito formato dalle diverse declinazioni dell’impegno politico del giurista in Francia durante il periodo compreso tra la deflagrazione degli événements del 1968 e l’elezione di Mitterrand del 1981. L’andamento degli eventi, cronologicamente ripercorso dalla successione degli otto capitoli, non solo ritrae l’evoluzione delle mobilitazioni giuridiche nel momento definito entre-deux-mai[*], ma mostra anche un doppio legame, da un lato, con il passato del movimento anticolonialista, dall’altro, con l’eredità lasciata dal “lungo ’68” alle riflessioni successive, evidenziando le linee di continuità storica. Inoltre, il multiforme approccio metodologico adottato da Liora Israël apre al lettore svariate strade di riflessione comparata sulle diverse dimensioni professionali, tra espressioni individuali e collettive di protesta.
[*] ORY P., L’entre-deux-mai. Histoire culturelle de la France, mai 1968 - mai 1981, Seuil, Parigi, 1983
La società aperta e policroma che i democratici auspicano non sarà realizzabile senza la quotidiana fatica di “tutti” di adattarsi alla libertà: di pensiero, di parola, di ricerca, di insegnamento, di satira. Per questo le parole - sagge - di quanti invitano al rispetto delle differenti convinzioni religiose e delle diverse sensibilità non possono essere né dette né interpretate come un invito all’autocensura o come un arretramento, sul piano giuridico o anche solo culturale, sul tema cruciale della libertà di espressione.