Replica a Valerio Onida
Sono d’accordo con tre critiche di Valerio Onida. Quella relativa alla retorica dei costi, quella relativa al trattamento privilegiato per le Regioni a statuto speciale, quella relativa al cosiddetto Italicum, sul quale peraltro è opportuno attendere il giudizio della Corte costituzionale.
Sulla possibilità di singole leggi di revisione si può essere astrattamente d’accordo. Dico “astrattamente” perché, dato il clima politico, tra ostruzionismi, presentazione di migliaia di emendamenti per ciascuna proposta, interposizione di temi con maggiore urgenza, non sarebbero bastate un paio di legislature per condurre in porto tutti i progetti. Aggiungo la connessione tra le varie parti. Ad esempio il superamento del bicameralismo paritario comporta la revisione del procedimento legislativo e la revisione del Titolo V, avendo le competenze del Senato (dove sono presenti i consiglieri regionali) anche funzione “compensativa” della riduzione delle competenze delle Regioni. Stessa funzione compensativa ha la norma che prevede la possibilità di attribuire ulteriori competenze alle Regioni che abbiano equilibrio tra entrate e spese.
Mi sembra difficile che questa disarticolazione del quesito generale in più quesiti specifici possa essere compatibile con la legislazione vigente