Relazione della Segretaria generale al XXIII Congresso nazionale di Magistratura democratica “Magistrati e polis. Questione democratica, questione morale” (Firenze, 9-11 luglio 2021)
Integralista sì ma della Costituzione. La recensione al libro di Giovanni Cannella, Un magistrato integralista, Ed. Etabeta 2023. Il volume sarà presentato a Roma l’11 ottobre 2024, ore 15, presso l’Aula Magna della Facoltà Valdese.
Sommario: 1. La “radicale svolta” di Magistratura democratica: rottura della corporazione -2. Il ’68, la strategia della tensione e la stagione delle riforme - 3. Salvatore Senese e Magistratura Democratica - 4. Senese, l’Anm e il Csm - 5. Conclusione
In occasione dell’elezione di Mariarosaria Guglielmi a presidente di MEDEL, avvenuta a Barcellona sabato 3 dicembre scorso, ripubblichiamo l’articolo a sua firma in ricordo di Carlo Verardi, nel quale si ripercorrono importanti passaggi della storia di MEDEL, dei suoi protagonisti e dell’impegno in MEDEL di Magistratura Democratica.
Questione giustizia ha rivolto a dirigenti e candidati di Magistratura democratica alcune domande sulla situazione della magistratura all'indomani della tornata elettorale del CSM. Risponde Cinzia Barillà
Intervista di Valeria Fazio a Vittorio Borraccetti - Corso “Storia della magistratura e dell’associazionismo” (Scandicci, 3-5 ottobre 2022)
Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora fu arrestato con le accuse di associazione camorristica e traffico di droga. Questione Giustizia rilancia oggi un articolo del 29.6.2022 che ripercorre alcuni aspetti di quella vicenda e le posizioni assunte da Magistratura democratica napoletana e nazionale.
Nei suoi molteplici e tragici aspetti il caso Tortora ci dice “anche” che la magistratura italiana non è mai stata un monolite e che l’esistenza, nel suo seno, di scelte e pensieri diversi rappresenta il più efficace antidoto alle chiusure corporative ed all’intolleranza verso le critiche. Ripubblicare, a distanza di decenni, documenti che attestano le posizioni assunte da Md sulla vicenda giudiziaria di Enzo Tortora e le veementi reazioni che suscitarono nella corporazione concorre a ristabilire la verità sulle radici lontane del garantismo dei magistrati democratici. Questa “operazione verità” è indispensabile per contrastare una vulgata ingannevole, che dura sino ad oggi, sulla natura e sulla fisionomia di questo gruppo di magistrati. Ma ciò non significa che ci siano magistrati che si possano sentire estranei rispetto a quell’errore e agli altri che si sono verificati negli anni. L’errore giudiziario è un evento che inquieta e percuote anche coloro che non l’hanno commesso perché è sempre una sorta di errore collettivo, il frutto avvelenato della disattenzione, della superficialità, dello spirito burocratico con cui si accusa e si giudica. Caduta dalle terribili conseguenze - perché si ripercuote sulla libertà, sull’onore, sulla reputazione del cittadino - che nei limiti dell’umanamente possibile può essere evitata solo essendo consapevoli della drammaticità di ogni giudizio e applicando con scrupolo e intelligenza gli strumenti di lavoro di pubblici ministeri e giudici: rigore professionale, responsabilità sociale e cultura del dubbio.
Questa la lettera di scuse che ci è stata inviata dalla Direzione del quotidiano Il Giornale