Magistratura democratica

Osservatorio internazionale - pagina 4

Ucraina, porta d’Europa

Lo spettacolo devastante dell’attacco russo a Kyiv e all’Ucraina risulta incomprensibile ai più ed inaspettato persino per esperti e politologi. Vediamo di affrontare alcuni punti che in questi giorni sono stati sollevati, per cercare di fare un po’ di luce. 


 

03/03/2022
L’Unione europea, protettrice dell’indipendenza degli attori della giustizia

Quali garanzie offre il diritto dell’Ue di fronte agli attacchi subiti dai singoli e dagli attori della giustizia?

01/03/2022
L’inverno di Kiev e noi, donne e uomini del diritto

Pubblicando l’articolo di Enrico Scoditti sull’"inverno di Kiev", Questione Giustizia prende parte alla discussione in corso sui temi della difesa della pace, del contrasto alla guerra, del diritto di resistenza, del valore delle identità nazionali e del sovranazionalismo. E, insieme, aspira a svolgere un compito specifico, interrogandosi sul ruolo e sui limiti del diritto nella drammatica congiuntura del conflitto ucraino e nella prospettiva della costruzione europea. Inizia così una riflessione a più voci, destinata a rispecchiare le idee e le sensibilità diverse esistenti anche nel mondo dei giuristi di orientamento democratico.

01/03/2022
Più di un morto al minuto

Il lato oscuro della prossima kermesse iridata: i mondiali in Qatar sono un affare per tutti ma hanno un costo in vite umane che non era stato preventivato. I migranti sono le vittime silenziose del clima inospitale e del sistema della kefala

25/02/2022
Giustizia climatica e sviluppo

Equità e sviluppo sostenibile: la Conferenza delle Parti sul Clima (COP26) del Novembre scorso ha gettato luci e ombre sul futuro del pianeta Terra ed ha fatto emergere con tutta evidenza l’iniquità distributiva, spaziale e temporale, degli oneri derivanti dal cambiamento climatico.

24/02/2022
Lettera della Platform for an Independent Judiciary in Turkey sul caso Murat Arslan

La Platform for an Independent Judiciary in Turkey, costituita dopo i tragici eventi del luglio 2016 da MEDEL  (Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés) e le associazioni AEAJ (Association of European Administrative Judges), EAJ (European Association of Judges), Judges for Judges, richiama ancora una volta l’attenzione delle istituzioni europee sulla violazione dei diritti fondamentali e l’assenza di un sistema giudiziario indipendente in Turchia.

11/01/2022
L’ILO e il rispetto dei diritti umani e del lavoro nelle catene globali di subappalto

Il XXI secolo vede le filiere globali e locali di subappalto di beni e servizi affermarsi sempre più numerose e diversificate, con frequenti violazioni di diritti umani e del lavoro. La comunità internazionale e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sono chiamate ad affrontare una questione cruciale per la giustizia sociale, la pace e la democrazia.

23/12/2021
Great Resignation, labor shortage, strike-tober, ovvero la ribellione dei lavoratori statunitensi

Le dimissioni di massa come strumento per ottenere per sé e per i futuri dipendenti maggiore rispetto e condizioni più dignitose: il mondo del lavoro sperimenta nuovi mezzi per la lotta di classe

14/12/2021
Un tribunale per la Turchia. Turkey Tribunal

In allegato a questo articolo, scritto da Luca Perilli, magistrato italiano ed esperto indipendente dell’Unione europea in Turchia dal 2007 al 2015, Questione Giustizia pubblica il suo rapporto su Indipendenza della magistratura e accesso alla Giustizia in Turchia, redatto per un Tribunale internazionale istituto dalla società civile, Turkey Tribunal.
Il rapporto è stato approvato dall’Associazione europea dei giudici (European Association of Judges – EAJ) e da Medel (Magistrats européens pour la démocratie et les libertés) ed è stato presentato pubblicamente in una conferenza on-line del 16 marzo 2021, cui hanno partecipato i Presidenti delle due associazioni e lo special rapporteur dell’Ufficio del Commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite. La conferenza è stata seguita, su varie piattaforme on-line, da oltre quattromila persone.

15/09/2021
Afghanistan: la responsabilità e l’impegno vengono prima della solidarietà

La questione dell’Afghanistan evidenzia in modo particolarmente chiaro, nel contesto geopolitico, le ambiguità e gli opportunismi tattici che legano i Paesi occidentali alla narrazione dei diritti umani; ambiguità alle cui radici vi è un nodo politico e culturale da sciogliere, che affonda nella storia coloniale e anche nella questione di genere, non ancora realmente assimilata né elaborata dai nostri ordinamenti giuridici nonostante i proclami mediatici, sempre più diffusi in materia. Il flusso migratorio già in atto dall’Afghanistan, che non sarà certamente paragonabile in termini quantitativi a quello degli ultimi anni, potrebbe indurre i Paesi occidentali a nuove “torsioni” del discorso sui diritti e a mettere di nuovo in primo piano interessi politici, economici e strategici. Per la parte che avrà nella vicenda afghana la giurisdizione, in particolare della protezione internazionale, sarà quindi chiamata a una sfida d’indipendenza da qualsiasi valutazione “altra” dal riconoscimento effettivo del diritto di asilo; così come dovrà dimostrare una capacità, maggiore rispetto a quella dei governi europei, di analisi e di implementazione della questione di genere. 

09/09/2021
Il diritto di accesso al cibo nella prospettiva della sovranità alimentare: vecchie e nuove sfide al tempo delle crisi

Le ultime crisi globali, da quella finanziaria del 2008 a quella pandemica del 2020-2021, ripropongono con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori di tutto il mondo il tema dell’autosufficienza e della "sovranità alimentare", intesa come autonomia e controllo nazionale delle risorse alimentari. Il tema ha profonde implicazioni economiche, politiche e giuridiche.

02/07/2021
L’aereo della Ryanair dirottato dalla Bielorussia

Con l’obiettivo evidente di lanciare un avvertimento ai molti democratici bielorussi in esilio ma anche di lanciare un guanto di sfida all’Europa, ribadendo che negli affari interni e sui diritti umani non sono ammesse interferenze esterne, Aleksandr Lukashenko ha dirottato un aereo della Ryanair proveniente da Atene e diretto a Vilnius, per arrestare un oppositore politico. 

21/06/2021
Il Protocollo 16 e l’urgenza di riaprire il dialogo con il Parlamento per la sua ratifica

Un imminente convegno di Area Cassazione rilancia il confronto fra Parlamento, giurisdizione e dottrina 

11/06/2021
La riforma del sistema giudiziario polacco e le risposte del Consiglio d’Europa: un quadro dal 2015 ad oggi

Prendendo le mosse dalla Risoluzione 2359 dell'APCE sull’indipendenza dei giudici e lo stato di diritto in Moldavia e Polonia, l’articolo ripercorre la storia delle riforme del sistema giudiziario in Polonia, dal 2015 ad oggi, le due elezioni avvenute in questo lasso di tempo, le risposte internazionali che sono state date e infine si concentra sulle due Risoluzioni dell’APCE per fornire un quadro che possa chiarire gli importanti cambiamenti che la Polonia sta vivendo in questi anni.

15/05/2021
La condanna di Derek Chauvin per la morte di George Floyd: giustizia è fatta?

L’immunità qualificata riconosciuta per l’uso di una forza eccessiva agli agenti di polizia che non avrebbero potuto essere consapevoli di violare un “precedente chiaramente stabilito” si è trasformata in uno scudo impenetrabile a protezione della polizia per effetto della minuziosissima tecnica del distinguishing che, su indicazione della Corte Suprema federale, i giudici sono tenuti ad applicare per accertare la similitudine del fatto che hanno di fronte con i casi precedenti. In assenza di seri cambiamenti legislativi e giurisprudenziali e nella formazione delle forze dell’ordine un’isolata condanna in controtendenza non basterà a promuovere una effettiva inversione di rotta. 

14/05/2021
La tutela dei diritti umani in Turchia ai tempi del Sultano

Per comprendere il concreto impatto della deriva in corso in Turchia occorre prescindere da semplificazioni che non tengano conto delle specificità del contesto culturale e della presenza di molteplici istituzioni nazionali formalmente chiamate alla tutela dei diritti fondamentali. La drammatica situazione del paese, all’ombra delle formule standardizzate dei rapporti internazionali, è riassunta in uno sguardo complessivo alla luce di due separate esperienze, a distanza di qualche anno, di quotidiana interazione con giuristi, funzionari e semplici cittadini turchi di un consulente della UE.

04/05/2021
La decisione della Turchia e della Polonia di non far parte della Convenzione di Istanbul e le conseguenze per la tutela del diritto umano fondamentale delle donne a una vita libera dalla violenza

La Turchia ha revocato la propria partecipazione alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e dalla Polonia provengono spinte dirette al ritiro ufficiale dalla Convenzione. In entrambi i casi, il testo della Convenzione viene additato come esempio della “ideologia gender” che minerebbe i valori della famiglia tradizionale. L’analisi della giurisprudenza europea evidenzia, invece, che nel sistema convenzionale di tutela dei diritti fondamentali non viene propugnata una determinata idea di famiglia ma che vi è una costante attenzione alle tradizioni costituzionali degli Stati membri. Ne consegue che la revoca della partecipazione alla Convenzione di Istanbul si traduce in un ulteriore atto di limitazione di diritti fondamentali che, questa volta, colpisce il diritto delle donne a una vita libera dalla violenza.

24/04/2021
Turchia: l’indipendenza di avvocati e magistrati tra diritto e potere. Ricordando Ebru Timtik

Il 27 agosto 2020 Ebru Timtik è morta dopo 238 giorni di sciopero della fame.

Il 13 novembre 2020 la Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno ha dedicato alla sua memoria e alla lezione da trarre da questa tragica vicenda un Forum: Diritto di difesa. Il caso turco: avvocati e magistrati. 

Vi hanno preso parte avvocati (Cerri e Menzione), magistrati (Civinini e Patrone), professori (Greco e Dal Canto). Vi è stato spazio per il ricordo appassionato di chi aveva conosciuto questa avvocata coraggiosa, per la riflessione giuridica e quella politica. E' stato analizzato il significato dello sciopero della fame fino alla morte come strumento estremo di lotta per il diritto e la verità.  Un'attenzione particolare è stata dedicata al ruolo della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che, in quei giorni di fine estate, ha respinto la richiesta di misure urgenti per Timtik e Ünsal e, nella persona del suo Presidente, ha visitato le istituzioni turche. La riflessione sulla violazione dei precetti di base dello stato di diritto, sul processo equo, sull'esercizio libero dei diritti della difesa, sull'indipendenza e imparzialità della giurisdizione e di chi l'attua dalla Turchia si è estesa ai Paesi dell'Unione Europea per divenire un forte monito: separazione dei poteri, avvocatura libera, magistratura indipendente non sono mai acquisizioni permanenti ed è dovere dei giuristi agire ogni giorno per la loro difesa.

26/03/2021
Una lettera a MD

Yavuz Aydın, già magistrato, fondatore di Justice for Rule of Law ASBL, scrive alla Segretaria generale di Magistratura democratica, ai colleghi italiani e al grande popolo di Medel, ricordando ed onorando quanti sono morti nelle prigioni turche per testimoniare il loro desiderio di libertà e quanti lottano  per giorni migliori nel loro Paese.

20/03/2021
La lunga storia della magistratura turca

Le recenti vicende che hanno interessato la magistratura turca dopo il tentato colpo di Stato del 15 luglio 2016, nel racconto di un giudice che ne è stato testimone

18/03/2021
Un Paese che punisce

Pubblichiamo oggi e domani articoli di magistrati polacchi sulla situazione della giurisdizione e sullo status del pubblico ministero nel loro Paese. In allegato un prospetto comparativo delle norme sull’assetto del pubblico ministero che si sono succedute nel tempo. 

04/03/2021
Crisi costituzionale in Ucraina: à la guerre comme à la guerre

Nel Paese, collocato tra l’Unione Europea e la Russia, è in atto una profonda crisi tra la Corte Costituzionale ed il resto delle Istituzioni democratiche. E’ il frutto avvelenato della tensione tra la vocazione europeista del Paese e la coalizione di forze oligarchiche, conservatrici e filorusse, ancora estremamente vitali in Ucraina.

29/01/2021