Magistratura democratica

Articoli di Nello Rossi - pagina 3

Questione morale o questione democratica?

Che cosa si è alterato nelle dinamiche dell’associazionismo giudiziario, determinando la riduzione o lo svilimento della vita associativa e la contemporanea creazione di canali decisionali paralleli a quelli istituzionali? A volte si è trattato del dominio incontrastato - o poco efficacemente contrastato - di un leader; altre volte dello stabilizzarsi di un governo dei notabili, con il corredo di apparati soggetti e di ferree sfere di influenza territoriale; in altri casi, infine, della costituzione di oligarchie divenute via via meno responsabili rispetto alla loro base associativa ed elettorale. La “questione morale” rivela il suo carattere più profondo e strutturale di “questione democratica”, da affrontare con metodi e rimedi diversi dalla prima. 

26/01/2021
Il diritto di vaccinarsi. Criteri di priorità e ruolo del Parlamento

Mentre è in corso il dibattito sulla obbligatorietà o meno della vaccinazione anticovid  restano senza adeguata risposta altri, più cruciali e certamente più pressanti interrogativi: chi deciderà le priorità di accesso ai vaccini e con quali strumenti?  Sono molte le ragioni che fanno ritenere necessario l’intervento del Parlamento. Solo una legge - che non è affatto sinonimo di soluzione rigida - può legittimare scelte difficili e potenzialmente tragiche e stabilire la cornice e i criteri di coordinamento dell’azione delle diverse istituzioni coinvolte nell’attuazione delle vaccinazioni. 

04/01/2021
Adattarsi alla libertà. Per onorare Samuel Paty

La società aperta e policroma che i democratici auspicano non sarà realizzabile senza la quotidiana fatica di “tutti” di adattarsi alla libertà: di pensiero, di parola, di ricerca, di insegnamento, di satira. Per questo le parole - sagge - di quanti invitano al rispetto delle differenti convinzioni religiose e delle diverse sensibilità non possono essere né dette né interpretate come un invito all’autocensura o come un arretramento, sul piano giuridico o anche solo culturale, sul tema cruciale della libertà di espressione. 

09/11/2020
Il diritto nell’emergenza

Nell’emergenza sanitaria ed economica il diritto è chiamato a svolgere la sua funzione regolatrice e ordinatrice senza snaturarsi in uno scomposto e confuso diritto dell’emergenza. E la magistratura, pur scossa dalla sua crisi interna, è tenuta a non ripiegarsi su se stessa, per non far mancare al Paese, in questo frangente, il suo apporto di conoscenza e di esperienza.

17/10/2020
Caso Palamara. Ritornano le parole e i metodi del diritto?

Osservazioni a margine dell’atto della Procura generale della Corte di cassazione nel procedimento disciplinare nei confronti di Luca Palamara ed altri

22/09/2020
Rimpicciolire il CSM? Osservazioni critiche sul progetto di riforma del CSM

All'impostazione “atomistica” della riforma della legge elettorale per il CSM  – che rispecchia quella della vigente legge n. 44 del 2002  – la proposta del Governo aggiunge l’atomismo della vita consiliare, regolata dal sorteggio delle commissioni e dal divieto di costituire gruppi. Un Consiglio Superiore sminuito e burocratizzato, non all'altezza del suo rilievo costituzionale, può essere il preludio di altri ripiegamenti sul versante dell’equilibrio dei poteri. 

04/09/2020
Sta per nascere al CSM un caso Davigo?

Una volta cessata l’appartenenza del magistrato all'ordine giudiziario - su cui si radica l’elettorato passivo e su cui poggia la rappresentatività stessa del componente togato - chi non appartiene più alla magistratura può continuare ad esercitare le funzioni di amministrazione della giurisdizione e quelle di giudice disciplinare?  E’ una domanda alla quale occorre dare una risposta coerente ai principi ed alle regole se si vuole evitare che il Consiglio Superiore della Magistratura, già scosso dagli avvenimenti dell’ultimo anno, vada incontro a nuovi problemi e nuove tensioni. 

31/07/2020
csm
Magistratura giustizia società. Sul libro di Renato Rordorf
Un insieme di saggi, espressione di un pensiero coerente ed organico e frutto di una esperienza culturale e professionale straordinariamente ricca, disegna per il lettore un itinerario intellettuale attraverso aree cruciali dell’esperienza giuridica moderna
23/05/2020
L’emergenza economica e sociale. Le prime risposte del diritto penale
Il giusto allarme sui pericoli di penetrazione della criminalità organizzata nell’economia non può far dimenticare che, sul piano delle grandezze macroeconomiche, sarebbe estremamente dannoso anche un illegalismo diffuso nell’accesso al credito ed alle risorse economiche – diverse da quelle di vitale sostegno degli individui – distribuite nella crisi. Come mettere a frutto, in quest’ambito “molecolare”, la forza deterrente della norma penale? E come combinarla con i più elastici e rapidi meccanismi delle sanzioni amministrative pecuniarie?
15/04/2020
Un chiarimento doveroso
Lettera al Prof. Andrea Proto Pisani
17/12/2019
Lo scandalo romano: un bubbone maligno scoppiato in un organismo già infiacchito da mali risalenti
«Famiglie e individui. Il singolo nel nucleo» e «Il codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza». Questi gli obiettivi del nuovo numero trimestrale di Questione Giustizia
18/07/2019
Magistratura democratica di ieri e di oggi ed il pastiche romano
«Uno scambio epistolare del passato stimola riflessioni sull'Md di oggi. Un gruppo di magistrati che nelle tre ultime consiliature non opera nella diretta gestione della discrezionalità amministrativa del Csm ma è principalmente impegnato sul versante delle prassi e della cultura della giurisdizione. E proprio per questo continuo bersaglio di attacchi, spesso provenienti da chi, a parole, rimpiange le antiche “correnti delle idee”. Un paradosso rivelatore della vitalità del gruppo. Forse sta commettendo un errore chi immagina che Md morirà per inedia…»
04/06/2019
Castrazione chimica: il dibattito politico e la proposta di legge n. 272 del 2108
Sono in molti a nutrire la segreta speranza che la “castrazione farmacologica” sia solo un fuoco d’artificio elettorale. Ma intanto una proposta di legge c’è, è sostenuta da una raccolta di firme ed è “benedetta” da un sondaggio favorevole. Vale la pena di guardarla più da vicino
09/05/2019
Il privilegio dell’utopia… e la necessità di non abusarne
L'editoriale del n. 1/2019 di Questione Giustizia dedicato a “Populismo e diritto”
07/05/2019
Libertà inopportuna? Un passo falso del Consiglio superiore della magistratura
La delibera del Csm nel caso Zucca − che archivia ma contemporaneamente depreca – è un passo falso dell’organo di autogoverno. Perché pretende di “censurare” una manifestazione del pensiero già ritenuta incensurabile dal titolare dell’azione disciplinare e di “giudicare” parole irrilevanti ai fini della valutazione di incompatibilità ambientale o funzionale
06/05/2019
I giudici nella stagione del populismo
Non ci sarà retorica populista che possa far dimenticare ai magistrati italiani che nelle aule di tribunale il giudice ed il pubblico ministero affrontano “casi” e giudicano “persone”, senza che vi sia spazio né per “amici del popolo” sottratti al giudizio in virtù del consenso popolare né per “nemici del popolo” oggetto di aprioristiche condanne popolari
01/03/2019
Israeliani e palestinesi: dalla repressione all’apartheid?
Il drammatico e infinito conflitto tra israeliani e palestinesi è caratterizzato da una costante: l’oppressione e la repressione dello Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese. Ma, accanto a questa tragica “costante”, che ha avuto un nuovo picco nei massacri di questi mesi, si sta verificando un fatto nuovo e diverso, e cioè la creazione di due diritti differenti per i due popoli che vivono in quell’area del mondo? Si è di fronte alla istituzionalizzazione, a danno dei palestinesi, di un vero e proprio regime di apartheid, bollato come un crimine dalle Convenzioni internazionali? L’articolo tenta di rispondere a questo interrogativo attraverso l’analisi dei molteplici comportamenti vessatori e discriminatori posti in essere dalle autorità israeliane e della “mens rea” del crimine di apartheid alla luce del diritto internazionale.
23/05/2018
La sentenza del Tribunale permanente dei popoli sui crimini in Myanmar*
Il XX secolo è stato definito, a ragione, «il secolo dei genocidi». Nel suo arco si sono infatti susseguiti il genocidio armeno, l’Olocausto, il genocidio cambogiano, la pulizia etnica sfociata nel genocidio nella ex Iugoslavia, il massacro, in Ruanda, dell’80% della popolazione tutsi. Oggi le violenze, gli eccidi e le espulsioni di massa nello Stato del Myanmar ai danni dei Rohingya, dei Kachin e delle minoranze mussulmane prolungano e proiettano nel XXI secolo questa terribile realtà. Si può sperare che le immagini del primo genocidio compiuto nell’epoca di Internet e che la flebile voce di un Tribunale della ragione, come è un tribunale di opinione, valgano a rompere la cortina di silenzio, di oscurità e di apatia che è stata in passato così propizia alla commissione di questo tipo di delitti? L’articolo ripercorre sinteticamente i fatti accertati e le valutazioni giuridiche contenute nella sentenza pronunciata a Kuala Lumpur, nel settembre del 2017, dal Tribunale permanente dei popoli sui crimini in atto in Myanmar ed introduce alla lettura del “giudizio” emesso da un collegio internazionale.
02/03/2018
Riflessioni sul caso Messico
A margine della sentenza del Tribunale permanente dei popoli sul caso Messico
13/01/2015