Magistratura e società - pagina 10
Una riflessione sul rapporto tra magistratura e nuovi media sulla scia dell’assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio di quest’anno.
Note sparse su École Nationale e Scuola Superiore della Magistratura
Il libro di Stefano Giubboni (Giappichelli, 2020) accanto alla ricognizione completa degli snodi critici oggi più sensibili in materia di licenziamenti, prende posizione non solo sulle questioni interpretative ancora aperte, ma soprattutto sul significato complessivo di politica del diritto della stagione “riformatrice” dalla Legge Fornero al Jobs Act, attuata nel segno di un neoliberismo «tanto approssimativo quanto provinciale». E’ l’ora di un cambio di passo, ma restano ignote le intenzioni della politica.
Se l’Italia vuole conservare un accettabile grado di credibilità nel contesto internazionale, deve stringere un cordone sanitario intorno a sortite come quella “araba” di Matteo Renzi, ricordandogli che essere stato presidente del Consiglio comporta oneri anche quando si è cessati dalla carica e che essere parlamentari di una Repubblica democratica non è compatibile – eticamente e politicamente - con l’adulazione dei despoti.
Ne va della capacità del nostro Paese – ed è per questo che una Rivista di magistrati ritiene di dover intervenire - di svolgere il ruolo cui ambisce, e nel quale ha profuso tante energie e risorse, di protagonista nella tutela dei diritti umani fondamentali nel mondo.
La recensione al volume di Paola Di Nicola Travaglini e Francesco Menditto, edito da Giuffré-Francis Lefebvre (2020)
I primi di gennaio 2021 è uscito, per Pacini Giuridica, nella collana Quaderni de L’Altro diritto, il volume Europa Umana. Scritti in onore di Paulo Pinto Pinto de Albuquerque, a cura di Davide Galliani ed Emilio Santoro. Il 31 marzo 2021, alle 15.30 – in allegato trovate la locandina – ne discuteremo insieme agli autori e con Paulo.
La “finanziarizzazione” di un bene comune e vitale come l’acqua è la spia di processi economici ed istituzionali che rischiano di alterare la libertà delle scelte politiche collettive in materia economica sinora limitate solo dal rispetto dei diritti fondamentali e di trasformare la razionalità economica espressa dall’ultraliberismo in una sorta di postulato sovracostituzionale, vera norma fondamentale delle comunità politiche statali e della stessa comunità internazionale.
Riflessioni su due recenti messaggi di Papa Francesco ai giudici di Africa e America Latina
Qui di seguito, la recensione ad una importante riflessione critica – svolta a più voci e con una pluralità di approcci – sulla riforma della legittima difesa
La recensione al volume di Gustavo Piga, uscito nel 2020 per i tipi di Hoepli
Non solo le prime leggi razziali del 1938: il 30 novembre 1943 viene emanato un provvedimento di polizia che prevede l’arresto immediato degli ebrei, la loro concentrazione, la spoliazione dei loro beni. Nei mesi della repubblica fascista e dell’occupazione nazista, intorno al confine italo-svizzero si consuma il dramma delle tante famiglie ebraiche che cercano salvezza nella migrazione: alcuni ce la fanno, altre persone vengono respinte alla frontiera e poi deportate. Intorno a loro le storie degli indifferenti che li trattano come “pratiche” e dei giusti che offrono aiuto.
Che cosa si è alterato nelle dinamiche dell’associazionismo giudiziario, determinando la riduzione o lo svilimento della vita associativa e la contemporanea creazione di canali decisionali paralleli a quelli istituzionali? A volte si è trattato del dominio incontrastato - o poco efficacemente contrastato - di un leader; altre volte dello stabilizzarsi di un governo dei notabili, con il corredo di apparati soggetti e di ferree sfere di influenza territoriale; in altri casi, infine, della costituzione di oligarchie divenute via via meno responsabili rispetto alla loro base associativa ed elettorale. La “questione morale” rivela il suo carattere più profondo e strutturale di “questione democratica”, da affrontare con metodi e rimedi diversi dalla prima.
L'interrogazione sull'effettività del diritto unionale come punto di partenza per uno sforzo di chiarificazione dei rapporti costituzionali e istituzionali tra UE e stati membri più consapevole e maturo
A proposito del libro di Leonardo Pompeo D’Alessandro, pubblicato nel 2020 per i tipi de Il Mulino
La violenza sulle donne in atti di processi tra il 1862 e il 1928 (con un’intervista all’Autrice)
L’8 gennaio 1921 nacque Leonardo Sciascia. Nella ricorrenza del centenario un personale, intenso ricordo del grande scrittore e delle sue riflessioni a proposito della “dolorosa necessità” del giudicare.
Il recente libro di Luigi Manconi e Federica Graziani offre lo spunto per evidenziare alcuni aspetti del populismo penale (o giustizialismo che dir si voglia) che si manifestano nella comunicazione pubblica, nel discorso politico e nella legislazione e giurisdizione penali. La giurisdizione può contrastare questa deriva contrapponendo alla “giurisdizione eticizzante” – caratteristica del populismo penale – una “etica della giurisdizione”.
Il difficile equilibrio nella scelta dei contenuti della formazione iniziale tra approfondimento tecnico e riflessione culturale più ampia costituisce da sempre la più complessa opera di dosaggio rimessa alla formazione professionale. Opera, questa, ancor più complessa quando rivolta ai neo-magistrati. Nello scritto il racconto dell’esperienza di un componente del precedente direttivo della SSM con una riflessione sui “bisogni” della magistratura.
La recensione al volume di Giovanni Maria Flick, edito da Baldini & Castoldi (2020).
Breve riflessione intorno alla crisi della magistratura e al cammino per superarla, seguendo lo scritto di Marco D’Orazi per le edizioni Pendragon (Per una giustizia degna dell’Italia. Idee sparse per la riscossa della magistratura, 2020).
Nel confronto di idee che ha fatto seguito all’orrenda decapitazione dell’insegnante francese Samuel Paty, ha sempre più peso, in Francia come in Italia, la posizione che considera la laicità “alla francese” troppo radicale e provocatoria, e chiede che venga temperata e ridimensionata. Ma il problema che pongono gli interventi francesi e italiani a favore di una laicità soft è che non definiscono in cosa tale laicità meno “aggressiva” dovrebbe consistere e quali misure la realizzerebbero.
La scomparsa del grande giuslavorista è anche l'occasione per ripercorrere le trasformazioni del diritto del lavoro
La recensione a Le regole e la vita. Del buon uso di una crisi tra letteratura e diritto, a cura di Gabrio Forti, ed. Vita e Pensiero, Milano, 2020. Il libro è scaricabile gratuitamente sul sito dell’editore: https://www.vitaepensiero.it/news-novita-le-regole-e-la-vita-5317.html. Nel file del libro sono disponibili collegamenti ad una serie di video in cui gli autori presentano i loro contributi.
Quello che decidiamo di insegnare – come quello che rinunciamo ad insegnare - ai magistrati in tirocinio fornisce l’immagine – in positivo come in negativo – della nostra capacità collettiva di comprendere quali sono la nostra collocazione e il nostro ruolo tra le istituzioni e nella società.
Nella rubrica Controvento del 25 novembre scorso, la Rivista aveva chiesto ai candidati all’elezione a giudice costituzionale di rispondere ad alcune sollecitazioni su temi ritenuti significativi. Hanno risposto Adelaide Amendola, Giorgio Fidelbo, Luigi Salvato, Maria Rosaria San Giorgio, che ringraziamo vivamente. Pubblichiamo di seguito il testo del Controvento e i quattro interventi ricevuti.
Recensione a V. Manes e M. Caianiello, Introduzione al diritto penale europeo. Fonti, metodi, istituti, casi, Giappichelli Editore, Torino 2020. Un libro che risponde al bisogno di organicità e sistematicità di una materia viva e incandescente, senza imbrigliarla in schemi stereotipati.
Recensione a Tribunale Permanente dei Popoli, Diritti dei Popoli e disuguaglianze globali, Altra economia, Milano 2020.
L’annunciata disponibilità di vaccini efficaci contro il virus Sars-Cov-2 rende necessario prevederne una distribuzione razionale, basata su principi costituzionali e comprensibile dai destinatari; da regolare ad opera del legislatore, poiché comporta un bilanciamento di diritti e interessi in attuazione di norme costituzionali.