Magistratura democratica
Pillole di CEDU

Sentenze di febbraio 2014

di Alice Pisapia , Pier Francesco Poli
* Dottore di ricerca in diritto dell’Ue e Avvocato in Milano<br>** Dottorando di ricerca in Diritto e Procedura Penale Università di Genova
Le decisioni più rilevanti della Corte nel mese scorso
Sentenze di  febbraio 2014

L’Italia condannata a Strasburgo per violazione dell’art. 3 CEDU

Sentenza della Corte EDU (Seconda Sezione) 11 febbraio 2014, rich. n. 7509/08, Contrada c. Italia (no. 2).

Oggetto: Violazione dell’art. 3 CEDU – Trattamenti inumani e degradanti – Aspetto sostanziale – Importance level 3

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per violazione dell’art. 3 CEDU in ragione della carcerazione applicata a Bruno Contrada. Nel ricorso presentato avanti ai giudici di Strasburgo, egli, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, aveva lamentato di avere richiesto alle autorità italiane l’applicazione della detenzione domiciliare in ragione delle sue precarie condizioni di salute (soffriva, in particolare, di disturbi agli occhi, malattie cardiache, depressione e diabete) ma che tale istanza, prima di essere accolta al quarto tentativo, era stata ripetutamente rigettata per nove mesi, costituendo pertanto un trattamento umano e degradante ai sensi dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La Corte – analizzata la documentazione sanitaria prodotta dal ricorrente di cui disponevano l’autorità giudiziaria italiana al momento della decisione sulla richiesta che rendeva evidente la gravità del quadro clinico – giudica la reiterata negazione delle istanze contraria all’art. 3 della CEDU in quanto la situazione clinica dello stesso era palesemente incompatibile con la carcerazione, condannando quindi l’Italia per la violazione della disposizione convenzionale. 

 

Rispetto della presunzione d’innocenza in Germania

Sentenza della Corte EDU (Quinta Sezione) 27 febbraio 2014, rich. n. 17103/10, Karaman c. Germania.

Oggetto: Non violazione dell’art. 6 par. 2 CEDU – Presunzione di innocenza – Importance level 1

La Corte europea non ritiene sussistente la violazione della presunzione di innocenza di cui all’art. 6 par. 2 CEDU conseguente alla menzione del nome dell’imputato in sentenze concernenti i coimputati le cui posizioni erano state stralciate e definite precedentemente. Il ricorrente, facente parte del Consiglio d’amministrazione di una stazione televisiva tedesca, era sotto processo per frode assieme ad altre persone per i quali si era proceduto separatamente. Poiché all’interno delle sentenze concernenti tali soggetti il nome del ricorrente era stato più volte menzionato nonostante il processo a suo carico non fosse stato ancora definito, egli lamenta la violazione del diritto alla presunzione di innocenza garantito dal secondo paragrafo dell’art. 6 della Convenzione.

Tale vicenda avrebbe comportato tra l’altro anche la diffusione mediatica del suo coinvolgimento nei reati ascritti alle altre persone. Il ricorrente pertanto lamenta che il suo diritto ad un processo imparziale sarebbe stato pregiudicato da tale situazione. La Corte riconosce che, in linea teorica, il contenuto di sentenze concernenti coindagati possa violare il succitato principio, tuttavia rileva in questi casi la necessità di contemperare i principi in oggetto: la presunzione di innocenza con la necessità che le sentenze emesse nei confronti dei correi accertino in maniera chiara la verità dei fatti.

Analizzando quindi le sentenze in cui compariva il nome del ricorrente, la Corte rileva che esse, limitando al necessario i riferimenti al ricorrente non esplicitando la sua colpevolezza, risultavano non violare la presunzione garantita dalla disposizione convenzionale poiché non vi era alcun motivo per ipotizzare che il processo che si doveva svolgere nei suoi confronti potesse essere influenzato dalle decisioni già emesse.

26/03/2014
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Sentenze di luglio-agosto 2024

Le più interessanti pronunce emesse dalla Corte di Strasburgo nei mesi di luglio e agosto 2024

25/10/2024
Sentenze di maggio 2024

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di maggio 2024

13/09/2024
Sentenze di aprile 2024

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di aprile 2024

05/07/2024
Sentenze di marzo 2024

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di marzo 2024

21/06/2024
Sentenze di febbraio 2024

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di febbraio 2024

24/05/2024
Cronaca di una condanna annunciata: le sentenze CEDU Bigioni e Vainieri di condanna dell’Italia in tema di coefficienti delle pensioni del Fondo volo.

Diverse pronunce della CEDU censurano oggi l’Italia per l’applicazione retroattiva di una legge in materia di coefficienti delle pensioni del personale iscritto al Fondo volo. Le sentenze, che condannano l’Italia a pagare ai pensionati o ai loro eredi somme assai rilevanti (mediamente 50 mila euro ciascuno), chiudono così un contenzioso durato anni che aveva interessato in più occasioni anche le Sezioni Unite della Cassazione.

05/04/2024
Sentenze di gennaio 2024

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di gennaio 2024

29/03/2024
In tema di sanzione disciplinare al giudice che posta messaggi politici su Facebook. La CEDU condanna la Romania per violazione del diritto alla libertà di espressione

In un caso relativo alla sanzione disciplinare della riduzione della retribuzione inflitta ad un giudice che aveva pubblicato due messaggi sulla sua pagina Facebook, la Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza 20 febbraio 2024, Danileţ c. Romania (ricorso n. 16915/21), ha ritenuto, a strettissima maggioranza (quattro voti contro tre), che vi sia stata una violazione dell'articolo 10 (libertà di espressione) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. 

26/03/2024
Sentenze di dicembre 2023

Le più interessanti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo nel mese di dicembre 2023

15/03/2024